<font color="yellow">Ciao Marco, Armando, Angelo 1 e 2,
Ciao a tutti,
Personalmente sono un sostenitore delle bombole completamente separate.
Porto un esempio:
tempo fa, durante un'immersione in tx con un amico, eravamo appena arrivati sul fondale prefissato a poco più di 90 mt (lago, buio completo, visibilití scarsissima), quando a lui (con bibo separato) è andato in autoerogazione un secondo stadio. Abbiamo una procedura collaudata attraverso la quale, a segnale preciso della vittima del fastidioso evento, il compagno chiude immediatamente il rubinetto della bombola in questione. Mi trovavo a "tiro di braccio" e sono intervenuto immediatamente mentre lui, consapevole della ridondanza della nostra attrezzatura, allontanava dal collo l'erogatore in continua, respirando tranquillamente dall'altro. Il mio intervento di chiusura completa del rubinetto, dal segnale del mio compagno, si è concluso in circa 8-10 secondi (stimati da noi). Il mio compagno aveva controllato poco prima la pressione delle bombole, che era circa di 160 bar in entrambe. Dopo il mio intervento abbiamo controllato l'ammontare della perdita. La bombola in questione (15 lt) conteneva meno di 20 bar. Cosa sarebbe successo se io mi fossi distratto o fossi stato spostato da lui, anche di 3-4 metri e lui avesse avuto il bibo con separatore aperto, e preso dalla situazione non fosse riuscito a fare le famose manovre che alcuni nostri carissimi amici chiamano "valve drill e safety drill" ? Sarebbe rimasto, dopo circa 20-25 secondi senza miscela di fondo. Si sarebbe potuto attaccare alla mix di trasporto, tradizionalmente normossica per un tuffo come questo, 10-12 lt. Tralasciamo la questione PpO2 ...
Durante i corsi tecnici, in particolare corsi istruttori, spiego e dimostro la funzionalití di tutti i sistemi di configurazione lasciando all'allievo la possibilití di valutare razionalmente la soluzione che più si addice al suo tipo di immersione. Fermo restando che il bibo separato offre, secondo il mio parere personale, il miglior compromesso dal punto di vista della sicurezza. Se ho pianificato attentamente la mia immersione ed ho monitorato costantemente i consumi, non posso avere sorprese. Nonostante la completa perdita di uno di uno dei gas, riuscirò certamente ad uscire seguendo i piani programmati in piena autonomia, interrompendo immediatamente l'immersione e risalendo tranquillamente .... verso la superficie.
Il sistema della derivazione del manifold con prolunga sul petto può essere interessante, fermo restando che vado ad aggiungere un'ulteriore ammennicolo che potrebbe essere fonte di stress e di guasto nella movimentazione.
Il bibo capovolto, nonostante le protezioni sul collo delle bottiglie, resta molto scomodo da indossare e movimentare.
Se non utilizzo bombole di fase, per una completa gestione delle emergenze da perdita di gas (vedi immersioni sotto al ghiaccio o altre condizioni molto particolari come spazi ridotti che impediscono anche al compagno di intervenire), meglio usare una configurazione all'inglese con bombole montate sui fianchi (tipica speleo per i laminatoi), che non ha nulla a veder con il posizionamento delle bombole deco nelle immersioni tecniche.
Ci sarebbero mille cose da scrivere, io comunque sono contrario a ogni forma di bibo comunicante, a meno che non si stia andando a fare una passeggiata ricreativa ... dove però anche il sistema separato non guasta comunque ...
Evito di dilungarmi parlando della robustezza del sistema separato, soprattutto se il trasporto dell'attrezzatura avviene in luoghi accidentati o attraverso paranchi o teleferiche (ambiente speleo), o semplicemente sbattendolo su e giù dalla barca e dalla macchina con la possibiltí di creare delle microfratture nel filetto del separatore che viene sollecitato meccanicamente, in quanto non appoggierò mai contemporaneamente, con la stessa forza e in orizzontale le bombole,
Scusate se sono stato prolisso
Un carissimo salutone a tutti</font id="yellow">