<div class="quote"><i>Messaggio di syd71</i>
<br />Aggiungerei che, senza polemiche, l'effetto narcotico è dovuto anche ad una combinazione molecolare a livello sanguigno dell'aumento di CO2, non solo N2. Detto questo, l'allenamento aiuta a sopportare la narcosi, perchè gestirla è una parola grande... Anche perchè, in realtí , molte volte quando si crede di essere in grado di gestire l'ebbrezza... si è gií in narcosi! Provate a fare semplici calcoli matematici a -10 e a -60 in aria e poi mi dite. Come ho detto altre volte, penso che l'aria serva a gonfiare le gomme della macchina... E' anche doveroso dire che la narcosi è anche un'implicazione psicologica individuale e dipende anche dalla respirazione, non è necessario che capiti per forza a grandi profondití , può sopraggiungere a quote ben minori con fattori inducenti quali il freddo, la preoccupazione, lo stress la stanchezza ecc, fattori che a mio avviso sono da tenere sempre ben presenti. Vorrei dire che alle quote citate da Marcolman il pericolo ben più grave è l'iperossia, che quando sopraggiunge non è per nulla clemente come la narcosi...
Stefano.
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Qualche anno fa, durante l'esame per il terzo grado CMAS, il mio istruttore ci fece fare sulla lavaqgnetta, a secco una moltiplicazione a 2 cifre; tempo di soluzione = 8"...! Poi, durante l'immersione, ci ha fatto fare medesima operazione ma con cifre differenti, appoggiati sul fondo a -50 mt; tempo di soluzione = 20" [V] , e il mio compagno, ha sbagliato il risultato, "tralasciando" il riporto (non quello dei capelli...).
La narcosi NON E' GESTIBILE!
Allenamento, esperienza etc servono solo a riconoscerne meglio i sintomi che come gií detto, a differenza dell'intossicazione da O2, sono ben precisi e individuabili.
Personalmente, continuo ad immergermi anche ad aria, ma spero proprio di non essere mai nella condizione di dover superare i limiti che ho gií detto, sarebbe come giocare alla roulette russa.
Lorenzo