<i>Messaggio di ZUZZU</i>
<i><br />Ciao Maxx e grazie x le delucidazioni che condivido al 99%.</i>
Parliamo allora di questo 1 % . 1% ma discorso lungo .... fortunatamente questi temi li avevo gia' discussi in altre sedi, per cui sfrutto un po' di copia-incolla ....:
- Ripeto ancora, a costo di essere pedante, che tutti i ragionamenti che ho fatto e faro' sulla gestione dell'assetto si basano sul presupposto di: <b>A)</b> attrezzatura correttamente "bilanciata": "pesata" tale da garantire assetto neutro a bombole scariche (30 bar) e col minimo gas nella muta stagna per garantire comfort adeguato* . ... Nota che questo presupposto implica alcuni "corollari", come ad esempio stages in alluminio... <b>

</b> muta stagna in materiale di comprimibilita' trascurabile. **
* nota per Ling: in condizioni <u>normali</u>, e' infatti solo questo gas che immetti nella muta, il resto lo fa il GAV. ** purtroppo quella di 4 mm di neoprene non e' del tutto trascurabile (anche se lo chiamano "precompresso")
- Per quanto riguarda la "ridondanza", questa deve essere "intelligente": e' impossibile raddoppiare tutto, questo renderebbe l'attrezzatura ingestibile e genererebbe problemi maggiori di quelli che si vogliono risolvere. Certo, la muta stagna non e' un GAV, ma <u>in condizioni di necessita' </u> (e' di questo che parliamo adesso) puo' fornire, parzialmente o totalmente, quella spinta di galleggiamento ("spinta idrostatica") che e' poi la funzione fondamentale del GAV . Perche' dico parzialmente o totalmente ? Se ad es. il problema si verifica "avanti" nell'immersione, ti sarai gia' "liberato" di buona parte del peso del gas e, con la dovuta preparazione e con la premessa di cui sopra (non lo ripeto piu'...), non avrai difficolta' a supplire con la stagna alla mancanza del GAV. Se sei invece all'inizio immersione e non sei a tuo agio usando solo la stagna, nulla ti vieta di liberarti anche di qualche peso sganciabile (tanto hai ancora con te tutto il peso del gas) e risalire correttamente usando appunto la stagna solo per la spinta negativa rimasta.
- Per quanto riguarda la discesa "rapida", questa appare un po' come il retaggio della "vecchia" subacquea tecnica, come i cambi gas "al volo", come i suggerimenti di modificare la valvola di carico del GAV per garantire un flusso maggiore e una "frenata" piu' rapida alla fine della "caduta libera".
- E' invece molto piu' importante che la discesa sia sempre sotto controllo (non stiamo facendo un "record", giusto?) . O vuoi scendere cosi' veloce sperando di "ottimizzare" ulteriormente la decompressione ? ("schiacciamento" dei nuclei gassosi etc.. ?)
- Ad esempio, col nostro gruppo di Bologna ci immergiamo a volte anche noi lungo le pareti del Garda, ma adottiamo una velocita' di discesa mai cosi' alta da azionare il GAV solo "alla fine" e non accorgerci in tempo se il carico del GAV (per quello della stagna te ne accorgi subito !!) non funziona. Raramente superiamo una velocita' di 20 – 22 m/min, che si mantiene appunto con azionamenti graduali e periodici del GAV . Il minuto o due che "perdi" rispetto a velocita' piu' alte (parliamo ovviamente di immersioni entro i 90-100 metri ...) lo puoi recuperare dilazionando corrispondentemente il momento di inizio risalita (al piccolo prezzo di pochi minuti di deco in piu').
- Ma non voglio eludere la domanda.... La velocita' con la quale la stagna o il GAV si "caricano" dipende sostanzialmente dalle caratteristiche delle rispettive valvole. Per la tua domanda dovremmo chiederci "quale e' la piu' "rapida" fra le due"? Non ho dati in merito, anche perche', per quanto detto, per il tipo di discesa adottato da me (e dai miei compagni) il problema non si pone. Probabilmente la valvola del GAV ha un po' piu' di portata, ed e' un po' avvantaggiata dal fatto di usare trimix. Perche', se hai tempo, non fai una prova "all'asciutto" (e poi ci comunichi i risultati) ? : montato un primo stadio su una bombola di aria , colleghi la frusta del GAV e premi contemporaneamente i pulsanti di carico e scarico (ovviamente il tutto risulta ancora piu' pratico se disponi di un corrugato scollegato dal GAV); cronometri in quanto tempo la pressione della bombola scende , diciamo, di 20 bar. Ripeti l'esperimento (con lo stesso primo stadio e la stessa frusta) collegando ed azionando questa volta la valvola di carico della stagna. Se vuoi poi fare il perfezionista e puoi buttar via un po' di miscela, ripeti il tutto con un trimix al 60% .
- Per quanto riguarda il doppio sacco/doppio corrugato, il rischio principale e' quello gia' indicato da Requin: in caso di erogazione spontanea (ovvero rischio di risalita rapida) da una delle due valvole di carico, impossibilita' di capire subito quale delle due occorre scollegare (fatti realmente avvenuti, non teoria). Da qui il consiglio di tenere una frusta scollegata, con i suoi pro e contro (soluzione parziale di un problema generato dalla presunta soluzione di un altro problema .....). A questo aggiungi la maggiore complessita' (piu' componenti) e il maggiore ingombro.
Ciao
Massimo
PS per Ling: una muta stagna come quella che hai descritto puo' essere OK per l'immersione ricreativa, non e' forse l' ideale per immersioni piu' impegnative (ad esempio, a parte la compribilita' del neoprene, che sottomuta riesci a indossare ? che mobilita' hai, col sottomuta, di braccia e gambe ?)