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ARGOMENTO: il soccorso in config tecnica

il soccorso in config tecnica 09/06/2010 15:39 #13

  • requin
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Ciao a tutti [:)]
Ok ragazzi, tante interessanti risposte ed apprezzabilissime opinioni; ma se sei in profondití , magari con una "montagna" di deco da fare, che fai?
So che ho creato scompiglio invece di portare utilití , ma cerchiamo di ragionare in questo senso e di riferirci ad un fatto concreto:
Faccio riferimento per semplicití  ad una delle "vecchie" tabelle TSA e ad un Run Time non molto lungo per non farla troppo "drammatica".
Siamo da 10 minuti a 75 metri, è ora di risalire e... ahimè succede il fattaccio.
Compagno esanime sul fondo, causa del malore sconosciuta; <b>che facciamo</b>[?]
Elenco le soste che dovremmo fare:
1 minuto a 60
2 minuti a 35
Cambio gas con Ean 40 a 30 metri e sosta di 1 minuto
2 minuti a 25
2 minuti a 20
3 minuti a 15
2 minuti a 10 Cambio Ean 40/O2 e 11 minuti a 5 metri
1 minuto per risalire in superficie
<font size="2"><b>Dai diamo fiato alle trombe</b></font id="size2"> [:p]
State bene e tantissimi cordiali saluti [:)][^][;)]
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il soccorso in config tecnica 09/06/2010 15:52 #14

  • SoH
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<i>Messaggio di requin</i>
.
Siamo da 10 minuti a 75 metri, è ora di risalire e... ahimè succede il fattaccio.

Una precisazione: il respiro e' regolare?
Se la risposta e' si provo ad inventare qualcosa: non uso tabelle ma vado a memoria e piu' o meno so dove apportare tagli alla deco (almeno spero!!!) se il mio compagno non respira piu' ho paura che ci sia ben poco da fare...
Non avevo fino ad ora risposto a questo topic perche' penso che in caso di grave problema in profondita' le possibilita' di portare su qualcuno siano veramente ridotte al minimo.
Ciao
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il soccorso in config tecnica 09/06/2010 16:52 #15

  • ling
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Porto su il compagno saltando tutte le tappe tranne naturalmente i cambi gas e cercando di mantenere una minima velocití  di risalita, mi fermo a -5 e se la barca appoggio è vicina lo lascio pallonare, dopodichè mi svuoto tutto quello che ho; se la barca è lontana ....prego tutti i santi che non mi venga un'embolia fulminante, in superficie chiedo aiuto e appena mi sentono torno a -5 a pregare (anche se non è da manuale).
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il soccorso in config tecnica 10/06/2010 12:23 #16

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<font color="red">Siamo da 10 minuti a 75 metri, è ora di risalire e... ahimè succede il fattaccio.</font id="red">

Purtroppo per me ci sarebbe poco da scegliere, bisogna risalire e se il compagno non dí  segni o ti si accascia sotto i tuoi occhi non c'è un attimo da perdere, prima lo riporto in superfice meglio è, pertanto l'MDD passa in secondo piano e mi preoccupo per ora solo di evitarci una EGA in risalita.
Dopodicchè arrivato in superfice mi do 2 possibilití  e l'istinto di sopravvivenza mi dovrí  dire cosa fare

1) salgo in barca, mi attacco all'ossigeno eseguo tutte le procedure di primo intervento e prego che i soccorsi mi portino in camera iperbarica nel più breve tempo possibile

2) Consegno il compagno al supporto di superfice e se ho coraggio, calma, controllo, fortuna e nessun sintomo potrei provare la ricompressione in acqua (qui si parla di pura teoria) ovvero se entro 3/4 minuti da quando sono partito dal fondo torno alla prima tappa deco (fiondandomi come un siluro), i micronuclei gassosi non dovrebbero essersi attivati in teoria e la decompressione programmata potrebbe ancora essere effettuata cercando di limitare i danni; questa è una mia personale ipotesi basata sulle mie conoscenze ed altrui esperienze discese e risalite estreme raccontatemi.

La prima ipotesi comunque è la più probabile poichè la ricompressione in acqua ha troppe incognite, una roulette russa con mezzo caricatore pieno...però in quei momenti chissí  cosa potrebbe dirmi il cervello.






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il soccorso in config tecnica 10/06/2010 15:39 #17

  • Baron Gautsch
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critico.. ma ..forse..forse [?][xx(][?][:)][?]

10 minuti nn sono tanti x i tessuti lenti, abbastanza x quelli veloci. Rischi una MDD da elio contratta in profondití , soprattutto x la fase libera e i tessuti veloci;

tenterei di rallentare un minimo la risalita dalla profondití  (diciamo fascia 75 - 50) contando sull'acqua fredda, se il caso, per limitare i danni al compagno (rallentamento funzioni vitali e consumo cellulare O2)
Poi nitrox prima possibile fregandomene della tossicití  PPO2 per togliere l'elio dalla miscela e favorire un'alta PPO2 in risalita.

se ho qualcuno in superficie (beh dovrei averlo x un tuffo cosí¬![}:)][;)]) e mi sento bene affido il compagno e riscendo e vado a prendermi cura dei miei tessuti lenti (9 - 6 mt tutto in O2) certo se qualcuno viene sotto a darmi un'occhiata nn mi dispiacerebbe..poi molto dipende da variabili esterne (es più barche in superficie: una porta a terra la vittima l'altra che mi presta assistenza)

Ok è un misto di conoscenza e istinto..potrebbe andare. certo con tempi di fondo più lunghi la vedo dura soprattutto x l'elio in profondití .

Gonfiare il GAV e farlo pallonare: mai..è un attimo e lo hai ammazzato con le tue mani se ha le vie aeree ostruite; tornare indietro x tentare di salvarlo..perchè no[?]..un giorno tanto davanti a Dio ci finisco comunque, in questo caso però avrei il Jolly x i piani alti del paradiso![:D][:D][:D]
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il soccorso in config tecnica 10/06/2010 21:20 #18

  • Ciro1983811
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Condivido pienamente con Armando.

A parte la tecnica usata per portare su il compagno, descritta prima, secondo me la soluzione migliore è quella di rallentare la risalita fino a 50 metri, direi a 10/15 mt/min.

Quindi nitrox a ppO2 1,9/2 bar, che tanto siamo di passagio in risalita e l'esposizione è minima, però intanto dò una bella botta all'elio.

arrivato a -40 se l'immersione programmata è seria dovrei avere un safety diver e il problema non si pone. Se il safety l'ho solo a -9, dopo i -40 accellero la risalita fino a 18mt/min ... lo passo a -9 al safety. Se sono stro**o e per un immerisone seria non ho previsto safety diver, rallento di nuovo fino alla superfice.

Se ancora non ho sintomi evidenti di mdd, urlo al barcaiolo che riscendo per decompressione e che chiunque sia disponibile scenda a 12 metri a farmi da assistenza. Quindi riscendo a 12 metri in O2, o ean80 a 15 mt, e finisco tutto il gas. Se il mio compagno infortunato aveva stage O2/80 finisco anche quella che intanto mi avrí  portato chi è venuto a controllarmi.

Ovviamente il tutto LEGATO CON JOHN LINE, che se svengo resto li e non finisco nell'abisso e l'assistente può riportarmi su.

Ovviamente i soccorsi sono stati allertati subito alla riemersione con l'infortunato o meglio ancora dopo lancio parachute con lavagnetta con scritto, emergenza sub svenuto, omissione deco.

Ammesso che nel bordello dell'istante uno riesca a focalizzare tutto quello che è necessario fare.

OVVIAMENTE tutto questo ha senso se abbiamo predisposto una linea di discesa indipendente dalla barca, ovvero un pedagno con annessa stazione deco a triangolo sostenuta da boe grosse galleggianti e svincolata dalla barca, che potrí  cosí¬ lasciarci senza rischio, con l'assistente sceso in acqua, a finire la nostra deco mentre avvicina l'infortunato a riva. In ogni caso dovrebbero venire a riprenderci con annessi dsoccorsi in caso la ricompresisone in acqua non abbia sortito effetti.



Ciao, Ciro.

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Buona continuazione.

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