Stiamo facendo un pò di confusione ?
Più o meno tutte le didattiche prevedono 4/5 acque delimitate o confinate che devono essere ad un massimo di 4/5 metri e possono essere fatte sia in piscina sia in mare/lago a condizione che vi sia acqua calma,con ottima visibilití , senza corrente, senza passaggio di natanti, insomma senza disturbi di sorta per gli allievi e gli istruttori : quindi una baietta riparata. Contemporaneamente si devono effettuare 4/5 immersioni in acque libere, con profondití superiore al limite delle delimitate ma inferiore ai 18 metri . Stí nella semplice parola LIBERE l'impossibilití di poter effettuare le immersioni dentro una piscina. Se poi qualcuno le fa è fuori standard . Ricordo inoltre che gli istruttori, oltre a dover dare le giuste nozioni teoriche e pratiche devono, doverosamente, inculcare la passione per questo sport e presumo sia difficile inculcare una passione guardando le mattonelle della piscina . Insomma un pò di buon senso non guasta . Mi rendo peraltro conto che abitando in Sardegna dove in pratica le coste sono libere al 95% , viene facile fare le immersioni in acque libere : forse non è altrettanto facile ed economico per gli istruttori dell'altitalia. Di contro abbiamo il problema inverso per le piscine, in quanto ce ne sono pochissime, con acqua bassissima, (circa 1,5 mt) e affollatissime , perciò inutilizzabili . Questo ci porta a sospendere l'attivití in questi mesi invernali, dove l'acqua è troppo fredda e il mare sempre brutto . Personalmente ho anche provato a portare gli allievi nei mesi freddi, investendo su delle mute semistagne , ma il risultato è stato appena accettabile, perchè se stai fermo a fare gli esercizi, il feddo, sopratutto alle signorine, viene comunque .
Perciò se la si ha a disposizione , meglio inziare da una bella piscina , dove l'allievo le prime volte si sente sicuramente a suo agio . Ciao a tutti