Dipendentemente dalla profondití da raggiungere, si può usare un 50/35 o 50/25, oppure un 35/25 o un 21/35. Naturalmente queste miscele possono essere "prese più in basso" delle prime, limitate ai -21m, assicurandoci anche una possibilití in più nel caso una qualsiasi fatalití abbia il sopravvento su una corretta programmazione dell'immersione che abbia tenuto conto della regola dei terzi e di qualsiasi calcolo sul consumo in condizioni normali e di emergenza. Personalmente non mi interessa passare "x" minuti in più di deco alle varie quote, preferisco la sicurezza fisiologica sfruttando al massimo le proprietí di solubilití fisiche dei vari gas, tenendo conto delle loro caratteristiche intrinseche. Ecco che, quando mi immergo con compagni che usano lo stesso sistema e NON per corsi TSA, per immersioni fino ai -30 uso un Triox 30/30 o un EAN 32 e oltre un 21/35 fino ai -45, un 18/45 fino ai -60 e un 15/55 fino ai -75, infine un 10/70 fino ai -120. Ecco che le varie miscele in funzione delle varie profondití impiegheranno una travel mix differente o addirittura più di una, nel caso di bottom depth estreme. Personalmente ritengo che l'aria serva per gonfiare le gomme della macchina! Perchè se l'azoto ha le fisicití che conosciamo, devo addirittura comprimermelo nei tessuti? Non è più sensato usarne il meno possibile? E, personalmente, non riconduco mai la mia fisiologia ad un algoritmo matematico più di tanto, ricordando che è stato dimostrato appieno che i software decompressivi sono di fatto Buhllmaniani e non tengono conto del differente comportamento dell'elio nei lipidi. Buhllman ha ricondotto il comportamento di questo gas all'azoto, penalizzando il tutto data la volatilití del gas stesso, quando invece si è ampiamente dimostrato che è proprio il contrario. Sono state fatte prove di laboratorio per assorbimento in olio e plasma e si è capito che l'elio viene addirittura in aiuto con miscele iperossigenate decompressive. Si chiama tecnica di "push pull", ossia "giocare" (mi si perdoni il termine) con molecole più e meno pesanti per sfruttare le capacití di assorbimento e rilascio dei vari gas al momento del ritorno al loro stato naturale. L'aria, in quanto miscuglio di gas, è il più pericoloso da respirare ad altre pressioni, proprio per questo motivo. Fa bene Requin a usare una iperossigenata in discesa, sfruttando gií dalla superficie una aumentata PpO2 e una percentuale inferiore di N2, appunto gií presente in minor frazione in miscela dall'origine. Da un punto di vista fisiologico e non teorico, penso sia la scelta più corretta.
Se ho creato solo confusione, perdonatemi, è domenica!