In effetti non sarebbe un'idea malsana quella di aprire un thread apposito nella sezione tencica, ma tanto per restare sul generico/banale, a parte il fatto che non mi abbioccherei ...

, diciamo che per quanto riguarda l'attività subacquea non professionale, OTS sia di basso che alto fondale, il "danno" ossidattivo dell'uso ( o abuso ... ? ) dell'Ossigeno iperbarico ( che sempre è nelle immersioni, amche in quelle "blande" in aria ) possiamo consderarlo "non rilevante" nel tempo a meno che uno non si faccia un giorno si e uno no tuffi fondi e cattvi , con relative lunghe esposizioni ad alte Pressioni Parziali di Ossigeno, per anni e anni consecutivi ... .
Noi abbiamo la capacità di "riparare" il ns. corpo e "rigenerare" , entro certi limiti, i tessuti danneggiati; i processi biochimic del ns. corpo sono ovviamente e senza dubbio complessi e non del tutto chiari, anzi ..., ma è certo che abbiamo la capacità di sosituire le cellule, e quindi gli atomi delle materie che le compongono, con altre "sane", altrimenti non ci sarebbero guarigioni "miracolose", ricrescite di tessuto osseo danneggiato e/o necrotico, ritorno alla funzionalità, seppur parziale, di terminazioni nervose gravemente danneggiate.
L'uso dell'Ossigeno iperbarico per cure di varie patologie, dall'ipoacusia improvvisa al piede diabetico alla rigenerazione di tessuto ustionato etc., è sempre più accettato e verificato. Sottoporsi per brevi e controllati periodi alla somministrazione di Ossigeno iperbarico è quasi certo che favorisca la guarigione, o come minimo il miglioramento, grazie proprio alla stimolazione a sostituire le cellule danneggiate con altre sane, in poche parole si accelera il processo di guarigione accelerando il metabolismo.
Nel ns. caso specifico, le immersioni sportive ( siano esse "ricreative" o "tecniche" ), si può ragionevolmente pensare che se ci attiene e limita alle linee guida riguardo OTU e tempi, anche consecutivi, di esposizione relativa, non dovremmo incorrere in danni permanenti, fermo restando che tutto quello che modifica il "normale" ciclo vitale ( respira, mangia, bevi, dormi, espelli scorie ) è già di per sé un "danno" al ns. organismo e concorre al suo invecchiamento, d'altronde e comunque inevitabile. Non si può fare a meno di invecchiare, non si può fare a meno di morire. Prima o poi si invecchia tutti, prima o poi si muore tutti.
E allora il punto qual'è ? Probabilmete quello di accettare il male minore o, da un altro punto d vista, quello di accettare il massimo rischio possibile per fare quello che ci piace fare nella vita, finchè possiamo farlo, e questo è ovviamente e forzatamente soggettivo e si invade un altro campo che non sia quello medico o quello più squisitamente tecnico riguardo l'attività subacquea, andiamo nel campo puramente filosofico della qualità di vita accettabile nel tempo, che ci rimane da vivere.
Ciao.
P.S. lo so che il discorso potrebbe essere più lungo ed articolato, adesso sono andato a braccio e tutto d'un fiato ... ma la sostanza non cambia, secondo me. Poi anche l'Elio non è la panacea per tutti i mali ... avevo giusto aperto un thread apposito con questo titolo tempo fa, ma poi mi sono stufato ... .