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ARGOMENTO: Sub morto a Messina

Sub morto a Messina 28/09/2001 08:15 #1

  • gianni nava
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E' stato ritrovato a mezzo miglio da capo Milazzo il corpo senza vita del sub disperso alcuni giorni orsono.
Dicono che sia un brevettato della P.S.A che sceso profondo ad aria con due colleghi (anchessi brevettati PSA), non è più riemerso.
Pare se lo siano perso sott'acqua.





gianni nava
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Sub morto a Messina 28/09/2001 21:50 #2

  • ADRIANO
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La morte è sempre una tragedia al di lí  della didattica di appartenenza.
Anche se qualche animale in altri forum ha utilizzato le disgrazie altrui per sparare a zero sul resto del mondo, cerchiamo di analizzare i fatti in maniera obiettiva.
Conosciamo i rischi delle immersioni deep air, chi le pratica dovrebbe sapere cosa rischia tanto più se ne ha seguito un corso (più o meno valido/formativo)(credo sempre di più alla preparazione/coscienza/professionalití  dell'istruttore piuttosto che alla bandiera di appartenenza).
A mio avviso il rischio maggiore delle immersioni deep air sta' proprio nella apparente facilití  e nella illusione di potere gestire la narcosi da azoto ma sopratutto la tossicití  da ossigeno.
Quello che è peggio, nonchè paradossale, è che più si è storditi e più si ritiene che sia tutto sotto controllo.
Cerca di darci ulteriori informazioni affinchè questa tragedia possa almeno servire ad insegnarci qualcosa ed aiutarci ad evitarne altre in futuro.
Saluti, Adriano.

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Sub morto a Messina 29/09/2001 20:59 #3

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Molto probabilmente sarebbe successo lo stesso anche se non avessero avuto il brevetto Psa.

Si possono dire e scrivere parecchi belle frasi, si può profetizzare sui miracoli dell'elio, si può essere convinti che niente narcosi niente rischi...... ma la base del profondismo, la gestione dello stress e l'asso nella manica che tiriamo fuori quando siamo in merda, provengono proprio da lí¬, il deep air.

E' vero che il trimix ci da dei vantaggi, enormi vantaggi, questa settimana ho fatto due imm. di 20' a -90mt. con runtime di 70', alla stessa quota in aria staccavo al 10'con molte incognite e tanti rischi. Ma lo stress, la paura, l'imprevisto, li plachiamo solo conoscendoli.

Chi va profondo in trimix senza aver le basi del deep air corre gli stessi rischi di chi va fondo in aria con atrezzatura e standard ricreativi.

Michele Geraci

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Sub morto a Messina 30/09/2001 14:29 #4

  • ADRIANO
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Sono perfettamente d'accordo che qualunque tipo di formazione, qualunque immersione in qualunque condizione/profondití  possano aiutare a sviluppare e/o gestire in padronanza di sè, le situazioni di emergenza/stress.
Nessun dubbio quindi che una qualunque formazione alle immersioni profonde (che si chiami deep air, tecnical diver o altro) che fa' affrontare in condizioni "controllate" situazioni potenzialmente pericolose sia di indubbio beneficio.
Quello che volevo sottolineare è che tali preparazioni dovrebbero far nascere la consapevolezza dei limiti operativi oggettivi e non spingere in un delirio di onnipotenza a compiere immersioni nelle quali il rischio non è più calcolato ma assolutamente casuale e non controllabile.
Un salto durante il corso a - 61 è tutt'altra cosa rispetto ad una immersione operativa nella quale i tempi di fondo e le condizioni/situazioni/evenienze non sono del tutto controllate e prevedibili per i mille motivi che ci siamo più volte trovati di fronte anche quando tutto, ma proprio tutto era stato programmato ed organizzato sino all'ultimo dettaglio.
Ognuno può decidere cosa fare della propria vita, ciò che deve essere assolutamente fatto è di sensibilizzare maggiormente la comunití  sub sui rischi delle immersioni ad aria oltre i 55/60 mt.
Sicuramente vi sono persone che riescono a lavorare anche a 90 mt (corallari) ma la selezione attitudinale in questi casi è brutale (la morte) e comunque si tratta sempre di eccezionalití  e di persone che, facendolo ogni giorno, sviluppano una sorta di adattamento (che la comunití  scientifica non ha dimostrato, ma che consente a questa persone di fare ciò che ad altri non è permesso) o comunque una tolleranza a qualcosa di tossico e non gestibile per altri.
Non mi sognerei mai di correre una maratona senza l'adeguata preparazione, a forziori non la posso certo comprare in una settimana anche dal migliore preparatore al mondo, (e non certo da un commercialista che un giorno decide, dopo una gita negli states, di emulare Brett Gilliam perché ritiene cosí¬ di sviluppare un bel lucroso business); e le conseguenze nel primo caso si riducono (se sono comunque in forma) a qualche decina di vescicole ed a qualche settimana di dolori muscolo/articolari.
Ciò che sicuramente non è accettabile nè possibile è che si creda di poter gestire tali immersioni in condizioni psicofisiche "normali" (non si può trascorrere tutta la settimana in macchina o dietro ad una scrivania e poi fiondarsi in profondití  la domenica per "fare l'impresa".
Non critico quindi i corsi, ma chi avendoli seguiti ritiene di essere "pronto a qualunque immersione deep", e sopratutto chi, per far business, gli fa' credere ciò.
I risultati di questa gestione sconsiderata sono, purtroppo, sempre più sotto i nostri occhi.

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Sub morto a Messina 30/09/2001 20:55 #5

  • Miku
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Adriano la mia vuole essere solo una provocazione, per me schierarmi dalla parte di chi è contro l'aria profonda sarebbe troppo facile e non porterebbe ad utili riflessioni.

Il punto è che bisogna scindere l'immersione ricreativa oltre i 60 e la tecnica in deep air.

La domanda più frequente è: quali sono i vantaggi del trimix?

La risposta più classica: niente narcosi e minor rischio di iperossia.

Secondo voi è realmente questa la differenza, noi ci bardiamo di 5 bombole e spendiamo una marea di soldi in gas solo per la paura di una po2 alta e della narcosi.

Un altro grande vandaggio del trimix è che respiriamo un secondo gas inerte, l'elio, che può essere facilmente desaturato sfruttando al meglio i gradienti di pressione.

L'uso del trimix per esempio a 60mt. può essere giustificato se ci vogliamo rimanere 30'/40'.
Chi non è in grado di gestire un immersione in aria a sessanta metri secondo me non è idoneo per fare immersioni tecniche.

Spero di aver aperto un dibattito, una riflessione in questa direzione è senz'altro più utile che puntare il dito contro il "nemico".


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Sub morto a Messina 30/09/2001 21:37 #6

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Carissimo Michele,
Penso che i limiti tra una immersione "ricreativa" ed una "tecnica in aria a 60 metri siano piuttosto evanescenti, scusa mi potresti dare delle delucidazioni in merito?

E' ben gradita qualunque tipo di provocazione se serve instaurando un contraddittorio ad evitare incidenti.

Saluti, Adriano.

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Buona continuazione.

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