Per B.G. e L.:
Il problema si risolve <i>da solo </i> soltanto se i gas utilizzati sono tali che dopo ogni gas switch si abbia desaturazione, in tutti i tessuti, di <i>entrambi </i> gli inerti (e non generare , per uno dei due, in questo caso l'azoto, la condizione contraria, cioe' <i>risaturazione</i>).
E questo si ottiene solo se, dopo ogni gas switch in risalita, il nuovo gas respirato (contenente giustamente meno elio) non contiene maggiore azoto, ovvero garantisce un "salto" della pp di azoto respirato pari a <i>zero</i> o meglio ancora negativo.
Questo non è quindi garantito se passo da un 30/30 a un EAN 40, con la % di azoto che passa dal 40 al 60 %.
Per m.70:
Non sempre, specie per immersioni con alte frazioni di elio, l'ideale "delta zero" di cui sopra e' attuabile. Però ci si puo' molto avvicinare, ad esempio con le "regole" da te citate: la "regola del quinto", con le miscele normalmente utilizzate e quote entro i 100 metri, equivale circa alla regola del "delta ppN2 respirato", ponendo come delta limite 0,2 -0,3 bar (che e' quello che in sostanza faccio io).
Con appunto alcune scelte da ciò derivanti, fra cui in alcuni casi il 50/20 anziché il 50.
Si tratta di "regole" certo "approssimative" , ma "di buon senso" , che derivano dalle considerazioni gia' discusse e da alcuni, sia pur rari, incidenti realmente verificatisi.
Essendo il loro problema solo il costo (che è una piccola frazione del costo totale di una immersione tecnica) e, se si seguono i software, qualche minuto di deco in piu', personalmente non ho dubbi .
Massimo