Caro Leonardo, ti ringrazio per i consigli.
Ho qualche cognizione di come si faccia una pulitura ad ossigeno, ed è proprio per questo che ritengo di non essere all'altezza di farla.
A parte la mia non esperienza sullo smontaggio/rimontaggio/taratura primo stadio, come effettui la pulizia del secondo stadio? sempre con il semplice detergente per piatti? La trielina in quel caso penso possa essere particolarmente deleteria per i materiali plastici con cui sono costruiti buona parte di tali componenti.
La frusta deve comunque essere sostituita con un'altra ossigeno dedicata?
Per fare un esempio parli di OR in viton; Il politetrafluoroetilene, (commercialmente denominato teflon) componente del viton, quando inizia a decomporsi emette fluoruro di idrogeno allo stato gassoso, una sostanza estrememente tossica; ciò avviene maggiormente in quelli con durezza 75 Shore-A piuttosto che in quelli a durezza 90 che ne contengono meno.
Nei sistemi ossigeno dedicati bisogna assolutamente evitare la combustione per impatto particellare o per compressione adiabatica; sei assolutamente sicuro che il semplice lavaggio in acqua saponata possa eliminare anche la più piccola traccia di trielina?
a 200 bar ne basta poco, ma molto poco per fare un bel botto !!!
Nelle procedure di pulizia ad ossigeno normalmente dopo il lavaggio in acqua e calda, si usa effettuare un bagno in un acido non molto forte come l'acido acetico dopo uno sgrassaggio a vapore, poi la pulizia alcalina (di solito fosfato di sodio tribasico (non compatibile con l'alluminio e le sue leghe))in bagno ad ultrasuoni, si può usare in alternativa il NOC (Navy Oxigen Cleaner, anche se non ho la più pallida idea su dove reperirlo) con tale preparato è anche possibile pulire i componenti in PTFE (teflon), per non parlare dell'esame della superfice dell'acqua di risciacquo prima in luce bianca e poi U.V. (dopo shake test) dove possiamo rilevare livelli di contaminazione sino a 4.000 mg/mq, la verifica che il ph dell'acqua di risciacquo sia inferiore ad 8 completa l'operazione.
Dulcis in fundo l'asciugatura in azoto puro in ambiente pulito e ben ventilato con aria non contaminata da idrocarburi.
Bisogna poi riassemblare i componenti utilizzando guanti di lattice non trattati con polvere (a proposito il tuo fornitore te lo garantisce?).
Se poi dovessi avere il vizio del fumo sappi che i residui dei composti perfluorurati che ti sono rimasti nelle dita con il calore della combustione di una sigaretta (che supera i 260°) potrebbero farti inalare fluoro allo stato gassoso, tossico.
Adesso ti ripeto la domanda: CONOSCI QUALCUNO CHE POSSA EFFETTUARE UNA PULIZIA/ADATTAMENTO AD OSSIGENO DI UN EROGATORE COME SI DEVE CERTIFICANDONE LA QUALITA'?
La procedura da te suggerita penso che sia sufficente solamente per un utilizzo in miscele EAN <40 ma a questo punto meglio utilizzare invece della trielina l'acido acetico (o in alternativa soluzioni a base di acido citrico tipo OXI-SAFE ammesso che si riesca a trovarli); per quanto riguarda il detergente per piatti se ne dovrebbe usare uno che non contenga aromatizzanti (c'è ne sono?) in quanto il terpene (derivato dall'essenza di pino e di agrumi) è molto difficile da eliminare, gli stessi tensioattivi contenuti negli stessi detergenti sono infiammabili se non sciacquati bene e tossici se parzialmente decomposti.
Si può fare ciò che si ritiene opportuno e sperare nella fortuna, ma con tutte la cose che potrebbero andare storte in un attivití complessa come la nostra è meglio non caricare di ulteriori incombenze la provvidenza.
Saluti, Adriano.