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ARGOMENTO: considerazioni di un open diver

considerazioni di un open diver 27/07/2010 19:13 #1

  • pivello
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Ciao a tutti e grazie per l'attenzione
Mi complimento per il blog, ricco di notizie e consigli utili; mi rendo conto che siete tutti molto più esperti e preparati di me, ma forse, proprio per questo potranno interessarvi le considerazioni di un "pivello".
Fin da bambino ho amato profondamente e rispettato il mare, ma solo di recente ho potuto coronare un sogno che inseguivo da tempo: il mio primo brevetto.
Ebbene si, sono un banalissimo open water, di quelli che hanno preso il brevetto "col ciclostile", (come direbbe superembolo): corso interamente in piscina, quiz di prova teorica risolti col metodo "lavoro di gruppo", tre mini-immersioni al Giglio e... vai ragazzo, sei uno scuba!!! [8D] ... Nella mia cittí , questo è quello che offriva il convento.
Consapevole di quanto sia pericolosa (per me e per gli altri) la mia impreparazione, sto cercando di rimediare: ristudio il manuale, mi immergo con l'umiltí  del principiante: sto vicino al mio compagno, osservo, cerco di imparare, non faccio il co***ne.
Eppure, nonostante tutta la mia buona volontí , sono convinto che le prime immersioni di un open si svolgano in condizioni di rischio quasi inaccettabile.
Quando sei un open non hai la competenza necessaria per capire se il diving a cui ti rivolgi è più o meno serio, se l'immersione a cui vieni iscritto è adatta alle tue capacití , se il livello di esperienza dei tuoi compagni è compatibile con il tuo o no: devi affidarti agli altri e sperare in bene.
Ricorderete anche voi vostre primissime esperienze: è importantissimo poter contare su qualcuno che ti tenga d'occhio, noti gli errori che commetti (per poi "catechizzarti" a dovere in superficie) e ti dia una piccola mano in caso di difficoltí . Se hai il privilegio di immergerti con un amico esperto tutto va bene, se (come capita a me) sei costretto ad immergerti con estranei sei fortunato quando il tuo compagno non ti pianta in asso perché lo rallenti.
Quanto alla guida, il più delle volte è troppo impegnata a "portare al pascolo" (per citare stefano70) il gruppo, a volte difficilmente gestibile. Nelle immersioni "open" incontri un sacco di gente simpatica e competente ma c'è anche quello che si sente molto navy seal e se ne va per conto suo, c'è quello che deve provare la macchina fotografica nuova e rallenta tutti perché si ferma ogni trenta secondi a fotografare la fidanzata, c'è quello che si agita come un pazzo e prende tutti a pinnate... se capita un gruppo cosí¬ anche la guida più attenta ed esperta non riesce a seguirti.
Nella mia seconda immersione di sempre, non avendo un compagno sono stato affiancato alla guida. Ero più lento degli altri a scendere e quando sono arrivato sul fondo mi sono trovato completamente solo: la guida si era allontanata per cercare una tipa che, essendo un master, ha ritenuto opportuno andarsene per conto suo (abbandonando anche il proprio compagno), gli altri del gruppo non si erano accorti della mia assenza e avevano cominciato il giro. Trovandomi solo nel blu per la prima volta, sono andato un po' in affanno (.... ad essere sinceri, molto più di un po'..... in pochi minuti mi sono ciucciato metí  bombola!!! [V]), dopo qualche minuto ho ripreso il controllo e sono riuscito anche a raggiungere il gruppo. Subito ho mostrato il mio consumo alla guida, risposta: non ti preoccupare quando finisci l'aria ti attacchi al mio erogatore; aveva solo il bombolino. Quando stavamo per riemergere, uno ha pallonato e la guida lo ha inseguito risalendo violentemente: io ero gií  attaccato al suo erogatore di riserva e sono stato costretto seguirlo (in pratica è come se avessi pallonato anch'io); ci siamo ritrovati tutti e tre in superficie e mi sono beccato un cazziatone perché avrei dovuto "restare sotto".
Ho imparato la lezione. Non è mia intenzione essere polemico con nessuno, ma solo esprimere con un esempio concreto le difficoltí  di un sub alle prime armi.
Sul vostro blog leggo spesso "la subacquea non è per tutti".
Da neofita, mi piace pensare che il senso di questa frase non sia "i principianti dovrebbero stare a casa". Se ci si deve immergere solo dopo essere diventati esperti e si diventa esperti solo dopo decine di immersioni, il sillogismo non funziona; si comincia tutti da principianti.
Credo che il punto stia nel maturare la giusta esperienza in piena sicurezza, diventando gradualmente autosufficienti. La responsabilití  di questo delicato passaggio non lascia estranei coloro che esperti lo sono gií : in primo luogo gli istruttori, in secondo luogo le guide. Ciò non vuol dire che intendo delegare agli altri la responsabilití  della mia sicurezza: faccio e farò di tutto per prepararmi al meglio, pur con le difficoltí  che vi ho illustrato sopra.
Se invece si intendeva dire che la subacquea è una cosa meravigliosamente seria, da affrontarsi in buona salute e con la massima preparazione possibile, che non lascia spazio ad alcuna improvvisazione, ho capito perfettamente il messaggio e vi ringrazio.
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considerazioni di un open diver 28/07/2010 09:37 #2

  • subsub
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Ciao, la tua umilta' sara' sicuramente apprezzata da tutti i partecipanti del forum. con questo atteggiamento,diventerai sicuramente un sub (affidabile)
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considerazioni di un open diver 28/07/2010 12:27 #3

  • darcan99
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Ciao xxxxx, benvenuto nel forum.
Rendersi conto dei propri limiti e criticare i propri errori sono le qualití  fondamentali che permettono ad un sub di andare avanti e di migliorare.
Tutti i sub sono stati principianti, nessuno è nato con le pinne ai piedi (anche se qualcuno cerca di farcelo credere [:)]), quando inizi è tutto nuovo ed è una delle parti più emozionanti della tua carriera, il primo respiro nell'acqua salata difficilmente si dimentica.
"La subacquea non è per tutti", è vero infatti io metterei alla porta arroganti e superuomini.
Come in ogni cosa bisogna 1% di ingegno e il 99% di perseveranza e l'umiltí  di non prendere i traguardi come punti di arrivo bensí¬ come punti di partenza.

Quando ho letto la storia del tuo corso open, mi è tornata in mente la mia, io stavo per mollare tutto dopo la fine del mio corso di primo livello, proprio perchè dopo che mi hanno consegnato quell'ambito plastichino, ci hanno completamente abbandonato, nessuno che ci abbia mai detto: <<Ok ragazzi, visto che siete principianti brevettati, perchè non andiamo a fare tutti insieme una bella immersione per iniziare ad acquisire esperienza?>>
e invece no, come dici tu se vuoi fare esperienza devi rivolgerti ad un diving, dove non conosci nessuno, non sai come funziona, non sai chi sarí  il tuo compagno!!!! una tragedia in pratica.

Alla fine decisi di fare di testa mia e mandarli a quel paese, mi sono cercato una scuola con un gruppo attivo con cui affiatarmi ed andare in acqua, persone di cui mi fidavo e da cui cercavo di imparare il più possibile osservando, discutendo senza mai prendere tutto per oro colato. Poi ho continuato sempre ad aggiornarmi con libri e riviste di settore, a sperimentare in acqua bassissima disposizione attrezzatura e tecniche varie.

Quindi segui la tua strada, cerca un gruppo o un compagno con cui affiatarti e fare esperienza, guarda con occhio molto critico i diving perchè spesso, troppo spesso, il loro unico scopo è quello di fare soldi con il minimo dell'impegno.

In bocca al lupo per il tuo inizio di carriera
Saluti


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considerazioni di un open diver 28/07/2010 14:04 #4

  • danilotek
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ciao pivello,

anzi tutto ben venuto nel forum TSA e grazie per aver reso pubblico uno dei tanti problemi che si incontrano facendo diving.
personalmente gestendo un diving posso dirti che i problemi maggiori si incontrano proprio nelle immersioni sportive, per una serie di motivi.
un consiglio che posso darti è quello di chiedere al responsabile del diving di farti fare immersioni in rapporto 1:1 anche se infrasettimanali perchè nei week-end penso sia impossibile, in modo che tu possa prendere esperienza e padronanza con tutto quello che riguarda l'immersione es.: breafing, procedure d'emergenza, gestione dell'attrezzatura, ecc.
comuncque a tuo favore hai l'umiltí  e la voglia di imparare e sicuramente incontrando la persona giusta otterrai degli ottimi risultati.
evita d'immergerti con gruppi numerosi fin quando non avrai acquisito la giusta esperienza.
comuncque io durante la settimana faccio spesso immersioni in solitaria al lago e se vuoi venire sarò felice di insegnarti qualcosa.
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ciao.
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considerazioni di un open diver 28/07/2010 14:40 #5

  • Lorenzo
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Ciao pivello, (inteso come nickname...[;)])
benvenuto nel forum.

<div class="quote"><i>Messaggio di danilotek</i>
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comuncque io durante la settimana faccio spesso immersioni in solitaria al lago e se vuoi venire sarò felice di insegnarti qualcosa.
se vuoi contattami Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ciao.
</div class="quote">

Se puoi, non far cadere nel vuoto la proposta di Danilo, ti permetterí  di fare esperienza e soprattutto di imparare cose che non trovi scritte su nessun manuale...
Nei tuoi panni, farei carte false per immergermi con lui...

@danilo: semplicemente un grande...
Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.
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considerazioni di un open diver 28/07/2010 16:14 #6

  • ling
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Un benvenuto anche da parte mia.
Quanto hai descritto denota l'atteggiamento giusto per andare col tempo "molto lontano".
Segui i preziosissimi consigli degli amici del forum.
Ricordati di ragionare sempre sulle cose che ti vengono insegnate e non aver paura di contraddire un istruttore quando ti porta a fare qualcosa che sai per certo andare fuori dagli standard di sicurezza (ad es. nel tuo racconto quando avevi quasi finito l'aria dovevi pretendere che l'istruttore o chi per esso ti accompagnasse in superfice anche facendo terminare l'immersione a tutto il gruppo).
Ciao.
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Buona continuazione.

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