TSA - Trimix Scuba Association

Ciao Pit61 !
Ho letto della tua avventura, e sono molto contento che sia tutto andato bene: penso che il mix di esperienza e sangue freddo abbia risolto il dramma che poteva accadere.
Ma come ho letto prima dagli altri messaggi, sono concorde su alcuni fatti: mai abbassare la guardia.
Di lago un po' me ne intendo, e anche di freddo e di scarsa visibilití . L'andare in quel sito, forse nuovo per te ( so che non tanta gente è scesa in quel punto), senza reel, senza eventuale pallone annesso, senza compagno e con telecamera aggiunta<div align="left"></div id="left"> .....forse è stato troppo. Ma non vuole essere mica una critica la mia !!!
Di stupidate ... o mezze stupidate le facciamo tutti ; l'importante forse è proprio non sopravvalutarci pensando che :....non può capitare a me!!...
Eppoi secondo me ha giocato un certo tipo di patos il fatto che forse tu sei estremamente abituato al tuo splendido mare, e arrivare in un posto dove ti trovi 50 cm. di visibilití  probabilmente ti ha spiazzato un po'....e non è stato possibile rinunciare al tuffo, vuoi per la logistica o quant'altro.
Ritengo quindi che anche i tuoi compagni di merende non abbiano troppa responsabilití  sul fatto di come T era posizionata: magari c'era da fare un bel briefing prima !!!
Comunque, tutto è bene quel che finisce bene e faccio comunque grande tesoro del tuo racconto e di come ti sei tolto dal casino.
Buone bolle !!!!

Ciao Pit
smettila......di farci venire i brividi, a me x primo che sai benissimo che non mi trascinerai mai in un buco chiuso. La morale è che con la tua ben nota esperienza riesci sempre a cavarti dagli impicci. Rimane il monito per coloro che pensano, credono, sono convinti......... L' esperienza di Pietro "nei Buchi", ricordatevelo, potrete raggiungerla solo dopo moltissimo tempo...............
un gradino per volta...e tornerete sempre a casa.
Bravo Pit, ma non avrei avuto dubbi !!
un abbraccio e te a Pa' e tutti...............voi

...grazie per il report...immagino che la prossima volta se dovesse esserci,le cose si svolgeranno diversamente!
ciao grazie ancora,robi.

PIT, vecchio muflone!!!!!!!! ma con tutto il mare e le "tane" che ci sono dalle tue parti, andate ad infilarvi in un lago...
epporcadiquellatroia... lascia a noi poveri subacquei del nord il brivido della acque lacustri...

cmq, quando deciderai di andare in pensione (verso i 90, come il mitico Bucher), potresti scrivere dei romanzi d'avventura subbici (come il buon Folco)... in poche righe hai trasmesso forti emozioni.

Penso che l'insegnamento sia arrivato, e la x su "anche questa è fatta" tu l'abbia messa.

Senti un po, perchè non ci dici qualcosa dei laghi in sardegna??? non che abbia voglia di acqua dolce quando vengo giù, però, non si sa mai...

saluti alla combricola, ciao

E si amici avete proprio ragione . Il problema è che non bisogna cadere in tentazione di pensare di essere invulnerabili e sopratutto quando ci va bene, non dobbiamo minimizzare l'accaduto . Purtroppo queste usanze scellerate portano ad evitare la consapevolezza dei problemi e la prossima volta non si sa se andrí  ancora bene . Eppoi , cosa serve l'esperienza se non metti in pratica le più elementari norme di sicurezza ? Dice bene l'amico che le pinne con le fibbie che si possono incalumare alle sagole non vanno usate : ma è ancora peggio averle ed usarne delle altre perché.... con la stagna ti calzano meglio . L'esperienza dovrebbe consigliare di non entrare in acqua se non perfettamente equipaggiati eppoi .... ti dimentichi il reel e il casco colle luci ? Insomma una serie di errori cretini che assommati uno all'altro prima ti fanno sentire a disagio eppoi ti mettono nei casini seri . Non bisogna transigere . Non bisogna accontentarsi !
Penso di aver capito cosa succede quando sei nei guai e sta a te tirati fuori o meno : è un'escalation di eventi, uno che si assomma all'altro ,che tu subisci rapidamente e che devi risolvere stringendo i denti, e reagendo rapidamente e con determinazione . Non puoi lasciarti andare, cadere nell'oblio vinto dal panico e dalla rassegnazione . Io penso che spesso possa succedere cosí¬ perchè ne ho avuto un'assaggio : il problema c'è e LO DEVI risolvere ,non c'è scampo . Resta il fatto che queste esperienze devono insegnarci (a me lo hanno fatto ) che non bisogna transigere sulla preparazione e sulla attrezzatura e neanche pensare di essere onnipotenti e capaci di fare cose che non siamo in grado di fare .
Personalmente non farò più cavolate simili .
Per ultimo una piccola considerazione sul compagno nominato da qualche amico : bada che quando hai 30 cm di visibilití  il compagno non può fare granché perché presumibilmente non si accorge nemmeno del problema . Peraltro rimango fermamente convinto sull'assoluta necessití  del compagno ,ma se leggiamo i manuali del sommozzatore tecnico si deve predisporre tutto per trarsi d'impiccio anche (sottolineo ANCHE) da soli. Nell'attimo apicale della mia disavventura ho lucidamente pensato : menomale che non ho nessuno con me perchè non avrei nessun margine per aiutarlo in caso lui abbia problemi .
Ciao a tutti. Pietro

<div class="quote"><i>Messaggio di pit61</i>
<br />........ L'esperienza dovrebbe consigliare di non entrare in acqua se non perfettamente equipaggiati eppoi .... ti dimentichi il reel e il casco colle luci ? Insomma una serie di errori cretini che assommati uno all'altro prima ti fanno sentire a disagio eppoi ti mettono nei casini seri . Non bisogna transigere . Non bisogna accontentarsi !

.........è un'escalation di eventi, uno che si assomma all'altro ,che tu subisci rapidamente e che devi risolvere stringendo i denti, e reagendo rapidamente e con determinazione . Non puoi lasciarti andare, cadere nell'oblio vinto dal panico e dalla rassegnazione . Io penso che spesso possa succedere cosí¬ perchè ne ho avuto un'assaggio : il problema c'è e LO DEVI risolvere ,non c'è scampo ...........
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parole saggie che evidenziano tanta acqua sotto le pinne. E' una cosa che impari solo con l'esperienza: quando hai un problema questo si somma spesso ad altri che singolarmente non lo sarebbero. Ecco perchè il fattore marginale diventa critico. Eppoi DEVI RISOLVERLO. Molto spesso la gente si lascia andare, si lascia prendere dall'oblio. E purtroppo nei corsi queste cose non le insegnano

<div class="quote"><i>Messaggio di pit61</i>
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Per ultimo una piccola considerazione sul compagno nominato da qualche amico : bada che quando hai 30 cm di visibilití  il compagno non può fare granché perché presumibilmente non si accorge nemmeno del problema . Peraltro rimango fermamente convinto sull'assoluta necessití  del compagno ,ma se leggiamo i manuali del sommozzatore tecnico si deve predisporre tutto per trarsi d'impiccio anche (sottolineo ANCHE) da soli. Nell'attimo apicale della mia disavventura ho lucidamente pensato : menomale che non ho nessuno con me perchè non avrei nessun margine per aiutarlo in caso lui abbia problemi .
Ciao a tutti. Pietro
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parzialmente d'accordo....anzi poco. Il compagno (sopratutto se l'altro ha attrezzatura supplementare come video, sacche o altro) in condizioni di scarsa visibilití  precede l'altro e resta in contatto di pinna "toccando" chi segue a intervalli regolari. Ha il compito di seguire a mano la sagola e di controllare che chi segue sia sempre in contatto. Come anche di verificare in discesa la corretta segnalazione dei bivi (brutta abitudine italiana), di effettuare i jump, di tenere primariamente sotto controllo le pressioni. Ciò presupppone un protocollo e un addestramento di coppia, ma funziona, credimi.