Ciao Enzo & tutti
Non è facile ricordarmi tutti i particolari tecnici di un apparecchio che ho usato circa 15/18 anni fa, comunque se a qualcuno può interessare ho, da qualche parte, ancora le normografie di questo FCG III con tutti i dati e gli "esplosi". Il concetto base di funzionamento e che dalle bombole, ripeto, a mix precostituita, il gas arriva ad un riduttore, se ricordo bene tarato a 45 kg poi, prima di scendere in acqua si predispone uno dei tre "ugelli critici" di erogazione a seconda della portata in rapporto alla profondití prevista (se ben ricordo potevi selezionare 3 range operativi da -50/60 mt sino a –180). Il gas arrivava cosí¬ al sacco polmone e seguiva verso il corrugato, il "ritorno" dalla nostra bocca, con altro corrugato andava ad un altro sacco polmone (separato dal primo) proseguiva attraverso il filtro della calce sodata e ritornava al primo sacco, oramai depurato dalla co2. Il flusso dell' ugello era costante e quindi le bombole duravano un certo tempo, indipendentemente dalla profondití raggiunta. C'era naturalmente una valvola di sovrapressione sul secondo (mi pare di ricordare) polmone per poter "sfogare" l'eccesso di gas erogato dal riduttore. Naturalmente c'era un by-pass per una erogazione "forzata" dato che il flusso era insufficente a riempire il saccopolmone in situazione di aumento repentino della pressione esterna (da c.a. 20 a c.a. 35 lt/min ) e quindi in discesa senza una inssuflazione forzata nel sacco polmone, rischiavi di rimanere col sacco collassato.
Credo che tutti i SCR "moderni" funzionino con un principio simile, ma sinceramente, io personalmente da un po' di tempo a questa parte mi interesso marginalmente del fenomeno, quindi non so essere più preciso, scusatemi!
Comunque non ti ho detto molto di più, ho aggiunto semplicemente che per volare il nostro famoso aereo ha un motore.......
Se, comunque a qualcuno potesse interessare saperne di più sul FCG III sarò a disposizione per dirvi quello che so.
Un abbraccio
Dody Cani Sciolti-Torino