giusto... lo trovo giusto:-))
:IL PROTO ASSISTENTE DI FASE........CIPOLLINO....
mo mi informo cosa vuol dire proto... e poi vediamo:-))
Palmes
Nella giornata di apertura i temerari esploratori, TRIMIX DIVER, con tanto di brevetti alla mano erano cinque:
Lorenzo
Max
Gianlù
1° gruppo
Maurizio
Andrea
2° gruppo
Partiamo dopo, l'assemblaggio della pesante attrezzatura,della preparazione delle tabelle decompressive, della compilazione delle "scartoffie " del caso, alla volta del punto dove si trova quel grande relitto sommerso, ben poco convinti in quanto le bandiere che vediamo davanti all'imboccatura del porto sono spinte verso ponente da un brutto vento di scirocco.
Usciti dal porto e segnata la rotta sul GPS ci riserviamo di valutare le condizioni del mare giunti sul punto.Lí¬ il vento è quasi calato ed il colore dell'acqua , di un blu intenso, promette molto bene.
Mi butto in acqua e recupero la cima del pedagno, che vista la splendida visibilití vedo scomparire negli abissi; la corrente è totalmente assente ed il mare è decisamente accettabile.
Il primo gruppo di "esploratori " si prepara assistiti nella vestizione da me , Maurizio e Andrea, mentre Stefania e Davide si occupano di calare le bombole di emergenza e la stazione decompressiva.
Max entra in acqua ad attendere i suoi compagni, ormai accaldato dal sole cocente di un giugno eccezionale.... Un ultimo controllo alle bombole e alla macchina fotografica ed anche Lorenzo e Gianlù sono sulla cima di discesa...un ok ...e giù....partiti......
Ci occupiamo ora della vestizione di Maurizio ed Andrea che cominciano a scendere dopo venti minuti dai precedenti in modo da incontrarli nella loro risalita.
Mi preparo e scendo lungo la cima per raggiungere la mia "postazione", riesco a comunicare a gesti in primis con Lorenzo , il quale , dopo avermi rassicurato che tutto procedeva per il meglio,mi comunica che la visibilití sul fondo è ottima, almeno venti metri e molto luminoso....sono contenta.. speriamo nelle foto.......
Arrivo puntuale al mio "appuntamento " e vedo Andrea e Maurizio che sorridono sotto la maschera, li affianco diligentemente per tutta la decompressione; a sei metri siamo affiancati da una piccola cerniotta che ha trovato il suo habitat naturale intorno alla cima del pedagno e che guarda incuriosita e per niente timorosa quegli " strani abitanti " del mare......
Finalmente fuori dall'acqua tutti ci raccontano estasiati le loro emozioni:
A quaranta metri si poteva distinguere la sagoma nera del relitto, una volta arrivati in fondo alla cima lo sguardo si perdeva lungo la murata imponente dello scafo, quasi vuoto, a causa del lavoro dei palombari.
Durante l'immersione abbiamo incontrato una grossa aragosta , le cui antenne spuntavano curiose da sotto una paratia e un grongo ,il cui diametro era pari alla circonferenza della gamba, se pur piccola, di Max. L'intero relitto è circondato da anthias e piccoli pesci che custodiscono coraggiosi il loro tesoro.
La discesa di oggi è servita ad esplorare la parte prodiera della nave, gigantesca in perfetto assetto di navigazione , ma purtroppo spogliata di tutti i suoi "accessori ":gli argani, le ancore, le catene sono ormai invisibili agli occhi di ogni subacqueo che ancora potrí osservarli in una situazione sicuramente carica di emozione e da una prospettiva difficile da osservare dalla terra ferma......
Quello che ci emoziona è vedere dove pochi hanno visto e scoprire dove molti non sanno trovare.....un pezzo della storia della nostra marineria e della vita di uomini che ora non ci sono,ma che non sono dimenticati....ancora....
Alla prossima immersione....
Eva
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