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ARGOMENTO: Costi corsi SCR

Costi corsi SCR 09/01/2003 19:34 #1

  • Claudio
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Alla faccia dell'inflazione programmata per l'anno 2003!
I costi dei corsi SCR sono aumentati del 24,3% quello Nitrox (da 362 a 450 Euro!)e solo del 6,12% (grazie...) quello Trimix. Sono interessato molto a questi apparecchi e vorrei fare prossimamente il primo corso per poi passare al secondo, ma non mi sembra sia questa la politica giusta per incrementare l'uso di questi apparati, gií  abbastanza (molto) cari di per sè (3500 Euro un Azimuth AF !!!) e cosí¬ difficili da introdurre nel panorama italiano. Non me ne voglia l'amico Corti per questa mail, ma penso proprio che i continui aumenti vadano proprio verso l'opposto di quello che la TSA si propone (aumentare e diffonderne l'uso).
Amici, dite cosa ne pensate a proposito

Ciao a tutti
Claudio

Claudio Merli
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Costi corsi SCR 10/01/2003 19:05 #2

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Caro Claudio
I prezzi indicati sono "consigliati" e non obbligati.
Fin'ora gli Istruttori hanno sempre fatto pressione per indicare prezzi più alti, poi in realtí  fanno sconti e spesso vendono il corso anche a meno del prezzo indicato comprensivo delle ricariche dei gas che sarebbero escluse.
Sull'aumento del corso rebreather hai ragione, ma lo abbiamo fatto proprio per invogliare qualche Istruttore (leggasi Diving) ad acquistare almeno due o tre apparati per iniziare a fare i corsi.
Oggi come oggi i Diving non trovano remunerativo l'acquisto dei rebreather perché come tu hai giustamente fatto notare sono ancora molto costosi e i Diving non sono ancora sicuri che questi apparati producano degli utili.
Oggi un Diving preferisce acquistare bombole che può affittare al mattino, al pomeriggio e magari anche per la notturna, semplicemente ricaricandole.
Costo bombola meno di 200 euro, costo affitto bombola 10 euro: ammortamento bombola e produzione utili in breve tempo.
Un rebreather non riesci ad affittarlo due volte al giorno, quando cambi utilizzatore devi provvedere ad una completa ed efficace sterilizzazione dell'apparato, e questo richiede tempo e una persona preparata, che provveda alla manutenzione dell'apparato stesso e che sappia bene quello che sta facendo. (uguale COSTI)
L'affitto di detti apparati comporta anche una notevole responsabilití .
Personalmente se avessi un diving lo attrezzerei solo con rebreather, sarei il primo a proporre solo immersioni con rebreather, ma i nostri colleghi che gestiscono i diving per il momento non la pensano cosí¬.
Credo che in un futuro non molto lontano le cose cambieranno, ma per ora gli utilizzatori di rebreather sono ancora molto pochi, e anche se l'interesse è tanto nessuno vuole investire in corsi fatti bene.
Si spendono volentieri due, tre, quattromila Euro per l'acquisto di un apparato ma non si vuole investire 400/450 euro in un corso ben fatto per apprenderne un uso sicuro.
Se tu calcoli che oggi un corso avanzato viene fatto pagare gli stessi soldi, ed un corso open poco meno, (mettendo facilmente insieme dai 5 ai 10 allievi) vedi che non c'è confronto.
Chi può tenere 10 apparati pronti per fare i corsi, quale diving?
Lo può fare solo, il produttore che non deve vivere vendendo il corso ma che spera di avere il suo utile dalla vendita dell'apparato.
(leggasi Draegher anziché Azimuth o altri)
Sarebbe facile abbassare anche di molto i prezzi dei corsi se le ditte vendessero attraverso gli Istruttori e riconoscessero, loro una commissione. A questo punto l'Istruttore sarebbe incentivato a spingere la vendita dell'apparato e farebbe pagare poco i corsi, ma per ora questa filosofia viene attuata solo da alcuni produttori Inglesi o americani, e non è seguita dalle ditte italiane.
In ogni caso noi della Tsa siamo anche pronti a ridurre il prezzo indicativo del corso, ma devono essere gli Istruttori che lo proporranno a decidere: Il costo del kit allievo è lo stesso che quello degli altri corsi Nitrox o Tecknical Diver. Sono gli Istruttori rebreather che devono decidere il prezzo che deve essere indicato per il corso. Sono loro che devono mettere l'impegno per insegnare e proporre questo tipo di corsi, noi abbiamo creduto di incentivarli positivamente dandogli la possibilití  di un utile un poco più elevato.
Sperando di averti presto come Rebreather Diver ti porgo tanti saluti.


Ciao Claudio





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Costi corsi SCR 10/01/2003 21:16 #3

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Sono contento che Claudio Corti abbia risposto (era quasi l'unico in realtí  che lo potesse fare a ragion veduta, essendo non solo uno dei pochissimi esperti utilizzatori italiani di SCR ma anche il massimo titolare della sezione italiana di una importante agenzia europea di immersione tecnica). Ho particolarmente apprezzato poi che mi abbia telefonato prima di mettere la sua risposta on-line, perchè il sentire la voce dall'altra parte del telefono è molto più coinvolgente e diretto che una fredda risposta via Internet. Non ci conosciamo da tantissimo ma lo apprezzo molto per la sua competenza tecnica e mi í  simpatico dal punto di vista umano, cosa ancora più importante. La piccola polemica che ho innescato non vuole certo essere fine a se stessa. Capisco le ragioni di Claudio, soprattutto adesso che me le ha esposte chiaramente per lettera. Non le condivido del tutto, perchè penso che se gli istruttori TSA-SCR non hanno allievi (sembra proprio che sia cosí¬, ma non me ne stupisco affatto) è soprattutto per il scarso interesse e la diffidenza che tale modo di immergersi suscita nei sub nostrani e non perchè questi (gli istruttori) sono scarsamente incentivati a fare corsi. I nostri subacquei, come del resto quasi tutti gli italiani, si ritengono i più furbi del mondo (è un vizio nazionale), e snobbano i rebreathers. Se ciò è vero, alzare ulteriormente i costi dei corsi potrí  magari portare qualche euro in più nella tasche degli istruttori, ma aggrava solo la situazione.
Di fatto i rebreathers sono relativamente diffusi nel mondo anglosassone, dove c'è gente che li usa regolarmente, si stampano libri, articoli scientifici e tecnici, ci sono siti internet che ne parlano, si fanno progetti e si costruiscono apparecchi. In Italia quasi nulla, con la lodevole eccezione della OMG/SAN-O-SUB con l'Azimuth.
Mi interessa comunque che la piccola discussione che ho innescato sia da pretesto ad un allargamento del dibattito (tra amici) su questo modo di andare sott'acqua nel quale credo. So benissimo che ci sono stati molti morti, ma vi invito a pensare anche a quelli in OC. Qualsiasi cosa usata male è dannosa, e sono convinto che molti di quei morti fossero dovuti non all'apparecchio in se, ma al modo di usarlo; inoltre esiste l'imprevedibile, e contro questo non ci si può fare molto. Il discorso è lungo, e non c'è nè il tempo nè lo spazio per chiarirlo in questa sede; inoltre non sono certo io quello più adatto a svilupparlo: ho una discreta conoscenza teorica ma per ora nulla in pratica, perciò se qualcuno vuole continuare sono qui davanti allo schermo per imparare. Da più di trent'anni vado sott'acqua in circuito aperto e da almeno 15 sento parlare di rebreathers. Sembravano il domani, ma in effetti sono ancora quasi fermi, almeno da noi. Sono arciconvinto che abbiano molti vantaggi e che se usati bene (in tutti i sensi) siano sicuri. Pensateci: scendere a 80-100 mt con 45 kg sulle spalle (il peso di un AZ-AF completo) al posto di 85-90 (il peso di un quadribo medio con erogatori, manometri e jacket tecnico) con molta più autonomia non mi sembra una cosa da buttare....
Ciao a tutti
Claudio

PS: Appena avrò il tempo ed i soldi penso farò il corso SCR, nonostante gli aumenti, sempre sperando nella benevolenza pecuniaria e tecnico-valutativa dell'amico Corti, al quale rivolgo il mio più cordiale saluto.


Claudio Merli
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