Alcuni quesiti sono interessanti e penso meritino una discussione:
- VALVOLA DI SCARICO RAPIDO "A TRAZIONE" DEL CORRUGATO
L'utilizzo regolare puo' provocare un certo grado di stress sul punto di attacco, che e' consigliabile evitare. Se non la si usa (e in effetti non e' certo necessaria), tanto vale eliminarla (come tutti sappiamo, quel che non c'e' non si rompe). Come esperienza personale, io non l'ho mai usata, neppure con i vari GAV ricreativi posseduti in passato. Posso anche dire che gli unici due casi di grave avaria del GAV che ho visto accadere sono stati proprio conseguenza del distacco per trazione del corrugato.
- SPALLACCI INCROCIATI
Anch'io trovo molto piu' comodo NON incrociare gli spallacci, salvo che tu (Gbasia) non abbia individuato qualche particolare "escamotage". Puoi essere piu' preciso?
- DOPPIOSACCO CON MUTA UMIDA
Qui ci sono due correnti di pensiero:
1) usare il doppiosacco per garantire la ridondanza nel caso di avaria completa del GAV. Una variante da alcuni usata e' quella di non collegare la frusta del sacco di riserva: questo per far fronte ad un eventuale problema di erogazione continua di una delle due valvole di carico (se fossero tutte e due collegate perderei tempo ad individuare quale e' responsabile del gonfiaggio involontario o a scollegarle entrambe)
2) continuare a usare, anche con la umida, un monosacco (senza elastici), valutando che gli svantaggi introdotti da un secondo sacco (con seconde valvole, frusta etc.) siano nettamente superiori ai vantaggi. Con questa scelta e' necessario garantire sia una pesata perfetta (come sappiamo, assetto neutro in superficie a bombole vuote e GAV sgonfio), sia di ottenere tale pesata con alcuni Kg di pesi sganciabili separatamente (per questo alcuni usano bibo "neutri" in alluminio, con quindi maggiori pesi in cintura) . Nel caso, ritenuto estremamente improbabile, di completo e irrisolvibile svuotamento del GAV, si suppone di poter gestire "in modo differenziato" lo sgancio di questi pesi a seconda che il problema avvenga all'inizio dell'immersione (quando ho le bombole piene e quindi la quasi completa "zavorra" di gas: per questo posso abbandonare una maggiore quantita' dei pesi trasportati, anche perche' l'obbligo di deco sara' limitato e molto gas rimarra' con me) o alla fine dell'immersione (quando la zavorra di gas sara' in gran parte consumata e quindi dovro' sganciare una quantita' di pesi molto piu' limitata o niente affatto). In tutti i casi si dovrebbe cosi' vincere "a pinne" (o tirandosi sulla cima del pallone) non molto di piu' della variazione negativa della spinta di galleggiamento della muta, garantendo di poter comunque rimanere "stabili" alle quote di decompressione. Nel computo dei pesi sganciabili si puo' anche inserire il faretto o altri accessori.
Personalmente non posso esprimere giudizi sicuri, in quanto ho fatto pochissime immersioni tecniche senza la muta stagna, e queste sempre al di sopra dei 65 metri. In tali casi (ma, ripeto, e' una personalissima decisione) ho preferito la soluzione 2).
- COME PROCURARSI UN BUON SACCO DI CIRCA TRENTA LITRI
Ti consiglio di rivolgerti direttamente alla DiveSystem. Anche l' Halcyon ha un buon sacco di questo tipo, ma credo sia piu' caro.
Massimo C.