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ARGOMENTO: quale futuro x la subacquea?

quale futuro x la subacquea? 04/03/2008 00:51 #1

  • Baron Gautsch
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Ciao a tutti [:)]

Dopo aver visto l'EUDI di quest'anno ho più che mai desiderio di confrontarmi con gli amici del forum su questo argomento.

La nostra attivití  è in declino[?] o perlomeno in stasi tanto da non essere in grado di offrire nuovi stimoli ai praticanti e ai professionisti del settore[?] ovvero la crisi economica si fa sentire in modo marcato[?] Non mi era capitato da tempo di vedere 1 EUDI cosí¬ in ribasso e povera di innovazioni. [:(]

Poi la subacquea tecnica..la si vuole trasformare in fenomeno di massa[?] potrí  mai diventarlo [?] E' una scelta reale ..o è solo la lotta delle didattiche a fare qualche brevetto al posto della concorrenza.. magari perchè no fregandosene della sicurezza e dell'insegnamento[?] Ho visto tanto fumo..ma veramente poco arrosto [:(!]

A mio modesto parere una passione come la subacquea non potrí  mai essere analizzata solo con criteri di marketing; al tempo stesso trascurare l'aspetto economico e di mercato del nostro mondo condannerebbe la subacquea ad un dilettantismo e artigianato che le precluderebbero opportunití  se non brillanti, almeno di soddisfazione per chi si immerge e per chi insegna a farlo[}:)]
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quale futuro x la subacquea? 04/03/2008 06:55 #2

  • superembolo
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Ciao Armando,come ho gií  detto in precedenza(all eudi ne ho parlato con pit) la subacquea è gií  un fenomeno di massa,e questo grazie alle didattiche(compresa la vostra) che pur di rilasciare qualche brevetto mandano in acqua cani è porci.Se oggi faccio la mia prima immersione nel giro di un anno se ho tempo e soldi divento istruttore,per quanto riguarda le persone che non ce la fanno poi (Pit mi ha detto che ce ne sono)credo siano veramente poche,mettete tuttti in condizioni di farcela,non che sia sbagliato ma bisogna far capire che affrontare immersioni a 70 o più non è semplice come sembra,se non hai problemi tutti riescono a fare queste immersioni,ma se succede qualcosa,anche piccola non so se possono risolverla,sono cose che non si insegnano ai corsi, ma attitudini che ogni persona sviluppa in maniera diversa in base all addestramento e all esperienza che si fí  soltanto andando in acqua e permettetemi di dire che uno con due o tre anni di immersioni di acqua ne ha veramente poca.
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quale futuro x la subacquea? 04/03/2008 12:12 #3

  • pit61
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Forse la verití  sta un pò in mezzo . L'eudi è in ribasso anche per beghe tra l'asso sub, che aveva interesse ad andare a Roma e i grossi produttori che per spendere meno , avevano chiesto che la fiera rimanesse a Genova . C'è comunque da rilevare che i visitatori a Roma sono stati 3 volte tanto che a genova e la cosa deve voler dire qualcosa . In ogni caso la subacquea è in crisi , è vero, e probabilmente i valori di correttezza e di esperienza con le quali è nata con le didattiche federali alcuni anni fa stanno scadendo e hai ragione, a dire che spesso alcuni istruttori il brevetto te lo rilasciano comunque anche se non superi tutti gli obiettivi. Questo porta inevitabilemente alla consapevolezza di essere impreparati ad affrontare le problematiche eventuali. Di contro la subacquea non va più vista come uno sport solo per superuomini, ma ,con le dovute cautele, come uno sport per (quasi ) tutti. Insomma si può operare con serietí  e arrivare a portare a raggiungere tutti gli obiettivi agli allievi , ma anche avere il coraggio e la correttezza di negare il brevetto a persone che NON sono in grado di stare in acqua! Poi bisogna anche comportarsi in maniera corretta e offrire agli utenti qualcosa che valga il corrispettivo pagato . Insomma le fregature non bisogna darle ! E chi le dí  deve essere additato e messo al "gogna" perchè per colpa dei vari fuori di testa che annoveriamo nella schiera degli istruttori e dei proprietari dei Diving , parecchi subacquei appendono "le pinne al chiodo" e vanno a fare qualcosaltro che costi di meno e che dia di più . Insomma , finisco per dire che anche noi , con atteggiamenti non propriamente professionali, la nostra fetta di colpa la abbiamo . Occorre quindi correre velocemente ai ripari e ritornare nei binari della correttezza .
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