TSA - Trimix Scuba Association

Ciao a tutti
Sono appena rientrato dall' EUDI edizione questa,a mio parere, per la T.S.A. estremamente positiva, anche se per tutti gli "standisti" abbastanza faticosa per il lavoro continuo di "delucidazioni ai visitatori".Ma per fortuna un po' di risultati concreti sono arrivati.
Comunque grazie a tutti.
Tornando al CASIO, sul retro della cassa ho trovato la siglia "DW 285" non è proprio un g-shock è però simile, ma meno arzigogolato, con un cinturino normale ed una cassa meno importante e di forma tonda, ha un lontano richiamo ad un oblò di una nave. La Casio ogni anno cambia i modelli, spero che questo sia ancora in produzione.Tre anni fa costava c.a. 130.000.
Se non ti bastano queste informazioni vado dal mio rivenditore e mi faccio dire se la sigla sul retro é veramente la sigla che determina il modello.
Un saluto a tutti
Dody

Ti ringrazio ma dovrebbe essere sufficente , contatto subito il mio fornitore ufficiale di Casio e poi ti saprò dire.
Mi è giunto all'orecchio di un nuovo computer Suunto mod. VI-tech
in grado di gestire 3 mix nitrox e di funzionare in modo gauge come profondimetro , timer immersione e timer settabile per le tappe il tutto ad un prezzo di listino di circa 600Euro , ha tra l'altro un indicatore di CNS a barra e funziona fino a -140 ne sapete qualcosa in più??????

Il problema potrebbe essere egregiamente risolto scafandrando un cronometr, magari di quelli con tempi parziali successivi e relativi, con doppia visualizzazione sullo schermo e 10 memorie (costano 30-40euro).

Per le scafandrature, se se ne facessero una ventina di pezzi, costerebbero una cifra ragionevole!

Mi diverto a costruire e progettare atrezzature, ... si può vedere di fare qualche cosa

Ciao A.

mc

Mi capita spesso di controllare anche i secondi in deco, anche se tutto sommato non ho mai fatto tappe inferiori al minuto. Io ho risolto con l'M1 Mares che nella funzione gauge visualizza minuti e secondi. Ho lasciato a casa il mio vecchio TIMEX che era quasi impossibile da utilizzare con i guanti stagni.

Alberto Zangarini