Ciao Lorenzo,
ho scelto un MCCR.
Personalmente ritengo che nessun rebreather e' rock solid, semplicemente perche' l'anello debole non e' il rebreather, nemmeno tanto i limiti del reagente, quanto l'elettronica e sopratutto i sensori O2.
Secondo il mio modesto parere, utilizzare una macchina che gestisce autonomamente la pressione parziale attraverso l'elettronica, inevitabilmente determina - ovviamente a lungo termine - un abbassamento del livello di attenzione.
La lettura dei sensori deve essere compresa, interpretata e - se/quando opportuno - verificata anche durante l'immersione.
Allo stato, l'elettronica - sebbene in alcuni casi sia in grado di verificare il buon funzionamento dei sensori - assume il dato rilevato senza alcuna cognizione intellettiva - com'e' ovvio che sia mancando di un cervello umano.
Considerato che, in circostanze pericolose "difficilmente" affiderei spontaneamente ed IN TOTO la mia vita ad un altra persona (salvo causa di forza maggiore), maggiormente ad un sistema automatizzato; percio' preferisco mantenere sempre ed attivamente l'elevato livello di attenzione e di controllo dei parametri vitali e dell'esattezza della loro lettura durante un'immersione in circuito chiuso.
Concludendo e ribadendo il concetto, ritengo che, attesa la buona progettazione, realizzazione e funzionamento della macchina, in generale un MCCR - sebbene implichi maggiori interventi da parte dell'operatore - incrementa il margine di sicurezza rispetto ad un elettronico.
Bye
Vin