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ARGOMENTO: SCR vs CCR

SCR vs CCR 11/06/2007 12:13 #7

  • mattarte
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<div class="quote"><i>Messaggio di Baron Gautsch</i>
<br />WOW..finalmente si lasciano a casa le polemiche sterili! [:D][:D][:D][:D]

SCR (es azimuth, Dolphin) flusso costante di GAS alimenta il circuito pneumatico (sacchi polmone + corrugati + filtro CO2), questo garantisce il ricambio di miscela che per quel che ci interessa vuol dire nuovo O2 per il sub.

..puff puff..scusate ma ci sarebbe da parlare x ore..e io non sono niente..sono una "spina di allievo" [;)][;)][;)][;)]

</div class="quote">

Scusato e apprezzata la sintesi.
Solo una piccola integrazione: cosí¬ come per i chiusi esistono due macro-famiglie (CCR o meglio ECCR e MCCR) anche per gli SCR esistono sistemi ad addizione attiva come quelli gií  citati e ad addizione passiva PASCR (RB 80, RON, EDO04, Habanero ecc). In questi sistemi, l'addizione di gas fresco nei contropolmoni è legata alla respirazionehttp://www.ron-ger.de/ron_technik.html#. In condizioni di affanno ad esempio, il sistema scarica più frequentemente mantenendo in compenso relativamente costante la FiO2 (a discapito di un maggior consumo istantaneo). Nei sistemi attivi è invece il flusso continuo <u>debitamente</u> calcolato a dover compensare l'aumento di consumo metabolico in caso di maggior lavoro del subacqueo. Il sistema passivo ha una sorta di allarme meccanico: se dovesse venire a mancare l'addizione di gas fresco, la respirazione si indurisce notevolmente in quanto i polmoni rimangono quasi collassati.
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SCR vs CCR 18/06/2007 14:49 #8

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<div class="quote"><i>Messaggio di mattarte</i>

Solo una piccola integrazione: CUT

http://www.ron-ger.de/ron_technik.html#.
</div class="quote">

Scusate l'autoquote. Leggo oggi su un altro forum che il costruttore del RON è stato invitato ad interrompere la produzione/vendita della propria macchina in quanto non certificata (e credo certificabile) CE. Questo accade in Germania. Lo stesso principio credo si applichi sia a tutta la famiglia da me citata dei PASCR ma anche ad altri SCR.
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SCR vs CCR 18/06/2007 21:07 #9

Sto diventando matto con le sigle ma vorrei dire la mia.
il vecchissimo FCGIII aveva tre ugelli critici e dovevi selezionarli in base alla profondití  che intendevi raggiungere. Ovviamente si aveva un certo range di operativití .Se ben ricordo, è passato qualche anno e non ho voglia di andarmi a rivedere le specifiche, potevi avere un flusso di 18/20 lt x fondi sino a 80 mt, un flusso di 20/22 x un fondo da 80 a 120 e forse un flusso da 25/30 x fondi da 120/ 180. Non che sia mai andato laggiu, sia chiaro. Il "problemino " era che dovevi caricare solo a eliox e che dovevi filtrare assolutamente bene il gas, pena l' intasamento degli ugelli. Naturalmente il riduttore da alta a...media pressione era uno spettacolo di tecnologia con molle a scodella e semplicemente perfetto, un gioiello. Queto era il cuore di tutta la macchina. Si doveva tarare il flusso regolando la pressione del riduttore con un flussimetro compensato, cioe che tenesse conto della profondití  che pensavi di raggiungere. Tutto ciò rendeva la macchina perfetta, poi ora vetusta finchè volete e strasuperata, ma a mia conoscenza esistono poche macchine attuali che adottino questa perfezione di regolazione di flusso. ( ammesso che interessi ancora un tipo di reb cosi) l' autonomia era facilmente calcolabile sempre, x esempio, 22 lt minuto di erogazione, indipendentemente dalla profondití , quindi dividere il gas nelle bombole x il consumo, ovviamente teorico...un po di spreco, un po di carico manuale, be insomma x i tempi che furono.... era un miracolo della natura.
Pero ti caricavi sempre come un dromedario con almeno due 7lt, una di trimx ed una di aria x risalite di emergenza ( poi sopra si aveva sempre la barca con barcaiolo più che esperto )chennedite ??
ciao dody
Il mono e' pieno di fenomeni......mancano i circhi !
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SCR vs CCR 21/06/2007 18:40 #10

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<div class="quote"><i>Messaggio di Dody-Edoardo Pasini</i>
<br />Sto diventando matto con le sigle ma vorrei dire la mia.
il vecchissimo FCGIII aveva tre ugelli critici e dovevi selezionarli in base alla profondití  che intendevi raggiungere. Ovviamente si aveva un certo range di operativití .Se ben ricordo, è passato qualche anno e non ho voglia di andarmi a rivedere le specifiche, potevi avere un flusso di 18/20 lt x fondi sino a 80 mt, un flusso di 20/22 x un fondo da 80 a 120 e forse un flusso da 25/30 x fondi da 120/ 180. Non che sia mai andato laggiu, sia chiaro. Il "problemino " era che dovevi caricare solo a eliox e che dovevi filtrare assolutamente bene il gas, pena l' intasamento degli ugelli. Naturalmente il riduttore da alta a...media pressione era uno spettacolo di tecnologia con molle a scodella e semplicemente perfetto, un gioiello. Queto era il cuore di tutta la macchina. Si doveva tarare il flusso regolando la pressione del riduttore con un flussimetro compensato, cioe che tenesse conto della profondití  che pensavi di raggiungere. Tutto ciò rendeva la macchina perfetta, poi ora vetusta finchè volete e strasuperata, ma a mia conoscenza esistono poche macchine attuali che adottino questa perfezione di regolazione di flusso. ( ammesso che interessi ancora un tipo di reb cosi) l' autonomia era facilmente calcolabile sempre, x esempio, 22 lt minuto di erogazione, indipendentemente dalla profondití , quindi dividere il gas nelle bombole x il consumo, ovviamente teorico...un po di spreco, un po di carico manuale, be insomma x i tempi che furono.... era un miracolo della natura.
Pero ti caricavi sempre come un dromedario con almeno due 7lt, una di trimx ed una di aria x risalite di emergenza ( poi sopra si aveva sempre la barca con barcaiolo più che esperto )chennedite ??
ciao dody
</div class="quote">

Eehhh..i bei tempi di Cino e compagnia....
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SCR vs CCR 22/06/2007 22:02 #11

Heyyyyyyyyyyyyy
bei tempi di certo, ma anche adesso, ringraziando il cielo x la salute, non ce la caviamo male, anzi con le ormai non piu nuove tecniche riusciamo a fare meglio e più tanquilli, e poi ogni giorno si acquista una piccolissima briciola di esperienza che non guasta mai.
Cino é un po che non lo sento...dovrei chiamarlo. Sono veramente un ingrato devo tutto a lui ed al suo corso trimix alla sera in birreria....altri tempi !!
un abbraccio dodysauro
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SCR vs CCR 23/11/2008 18:58 #12

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<div class="quote"><i>Messaggio di Lorenzo</i>
<br />Ciao,
la premessa è che non uso rebreathr per le mie immersioni e non sono un esperto.
Però, l'argomento mi interessa, per cui chiedo, a chi è più "pratico" di me un parere:
Perché scegliere un rispetto all'altro? Per che immersioni?
questi parametri sarebbero utili per fare una scelta oculata?
Costi, autonomia, sicurezza, reperibilití  ricambi, reperibilití  istruttori affidabili, etc.
Altrimenti, di cos'altro si dovrebbe tenere conto?
In termini di preparazione (sia teorica sia pratica), che differenza c'è tra i due?
Grazie, ciao. Lorenzo
</div class="quote">
Ciao Lorenzo, è una discussione interessante, vediamo se riesco a darti un piccolo contributo!
La scelta dell'apparecchio dipende, come dicevi, dal tipo di immersioni che intendi fare, se effettui prevalentemente immersioni cosiddette "ricreative" (in termini di profondití  e tempi) allora credo che valga la pena di prendere un semichiuso (SCR). In commercio ve ne sono alcuni che secondo me sono ottimi, io - se fossi in te - opterei per un Dolphin, per i seguenti motivi:
- E' semplice da usare e da manutenzionare;
- Non occorre un addestramento esagerato (sarebbero sufficenti, secondo me, diciamo 4-6 lezioni teoriche e almeno 4 tuffi);
- E' abbastanza economico da gestire;
- Sebbene non più in produzione i pezzi di ricambio si trovano molto facilmente (anche se veramente è piuttosto difficile averne bisogno, è una macchina estremamente semplice e robusta);
- Ti consente di fare immersioni fino a 39-40 metri con un profilo simile al C.A. ma con peso inferiore rispetto ad un 15 litri (anche se non di moltissimo);
- La spesa per acquistarlo è decisamente bassa, con 1000 euro trovi degli apparecchi in ottime condizioni, se lo vuoi nuovo si trovano ancora a circa 2800 - 3000 euro! (anche su Ebay).
Se invece vuoi una macchina che ti dia delle prestazioni superiori (in termini di tempi di fondo e autonomia), allora devi orientarti verso un CCR (ovvero un chiuso) e la scelta del tipo dipende solo da te.
Come diceva giustamente Baron Gautsch, sono un pochino più complessi e occorre una preparazione diversa, bisogna andare sott'acqua con un pochino più di testa, non perchè siano pericolosi ma perchè necessitano (almeno i manuali) un maggiore controllo.
Gli elettronici sarebbero la scelta ottimale, li accendi, li indossi e non devi preoccuparti di nulla durante il tuo tuffo (salvo mettere un diluente adatto al tuffo che vuoi fare, ovvero la miscela che ti dí  il volume di gas che respiri, perchè l'ossigeno viene aggiunto a parte), purtroppo le elettroniche sembra non vadano molto d'accordo con l'acqua di mare, ma a prescindere da questo sembra che abbiano più problemi degli altri tipi.
Considera poi che i costi sono decisamente maggiori (anche di 10 volte) rispetto agli SCR, e non so se ne vale la pena davvero.
Credo che la scelta migliore sia comunque quella di cominciare a parlare e chiedere in giro, parla con più gente che puoi (non solo istruttori di un'unica didattica perchè spesso usano lo stesso tipo di apparecchio) e poi decidi tu che cosa prendere.
Non farti infinocchiare dall'aspetto esteriore, dall'estetica, è l'ultima cosa che devi guardare. Controlla (oltre al prezzo) che reputazione le certificazioni e l'affidabilití  che il tale apparecchio ha accumulato nel tempo.
Ciao, buona serata
Andrea
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