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ARGOMENTO: immersioni tecniche

immersioni tecniche 19/05/2005 17:02 #1

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Ciao a tutti,
parlando con un amico sono venuto a sapere che qualche anno fa è stato proposto di "fermare" chi era intenzionato a fare immersioni tecniche, eccetto i professionisti. E' una pura invenzione o c'è qualcosa di vero?

Buone immersioni a tutti...
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immersioni tecniche 19/05/2005 17:58 #2

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Beh ...

Spero non abbiano decido di sparare a tutti quelli che fanno immersioni tecniche!!

Scherzi a parte, c'era qualche mese fa un'articolo su "Il subacqueo", dichiarava che da alcune statistiche sulle modalití  di immersioni dei ricreativi pare che una buona parte a sua insaputa effettua delle immersioni che rientrano nell'ambito tecnico.

Cosa si intende per tecnico?

Bella domanda ... ognuno dice la sua ... mi rivolgo al popolo del forum ... voi cosa ne pensate?

Buone bolle a tutti

Fabrizio

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immersioni tecniche 20/05/2005 13:08 #3

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Ciao,
considerando che attualmente in Italia non esiste una legge che imponga il possesso di un brevetto (salvo alcure delibere locali, limitate a certe zone), mi sembra fantascenza, ma si sa, noi viviamo nel Paese dei Balocchi e dei Pinocchi...
Nel frattempo, buone immersioni a tutti.
Ciao. Lorenzo

Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.
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immersioni tecniche 23/05/2005 10:11 #4

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Ciao Fabrizio
Un saluto anche a Lorenzo e a tutti gli Amici che ci leggono.
Cerco di esprimere il mio modesto parere in merito al tuo quesito:
Concordo pienamente con l'opinione di Lorenzo che, come me, è istruttore ricreativo (CMAS) oltre che istruttore TSA; in genere sono ritenute "sportive" le immersioni fino a 40 metri; i brevetti ricreativi CMAS di massimo livello (3° Grado) e credo anche la maggior parte dei brevetti di altre Federazioni, con valenza analoga, abilitano all'immersione in coppia fino alla profondití  di 40 metri; tutto il resto credo debba essere considerato "tecnico".
Quindi mi pare che si debba fare in modo che le persone si immergano alle quote per le quali sono preparate (e qui entra in gioco oltre all'abilitazione la questione esperienza), piuttosto che "demonizzare" la subacqea tecnica.
Un "Tek Diver", appartenente a qualsiasi tipo di didattica, anche se noi ovviamente "tifiamo" per la nostra, è una persona estremamente preparata, sia sotto il profilo tecnico che psicologico, pronto a reagire a qualsiasi evenienza e/o problema e a risolvere situazioni difficili in pochi secondi; che si immerge con attrezzature di prim'ordine, con un sistema ridondante che assicura sicurezza sia a se stesso che ai suoi compagni; che studia continuamente e cerca di essere sempre informato per progredire sempre di più e rendere sempre più sicura la sua attivití .
Che ha una cura quasi "religiosa" delle proprie attrezzature e che pianifica sempre a tavolino ogni immersione ("docet" l'immersione programmata da Fabrizio per il prossimo 29 Maggio).
Questo in genere non succede nella subacquea ricreativa dove magari si decide la profondití  massima (che spesso non viene rispettata), in rari casi si fa un preventivo conto dei consumi e poi ci si affida al computer; ovviamente con questo tipo di sistema, che credo vada comunque bene per immersioni che rientrano nell'ambito ricreativo; a mio avviso non si possono affrontare quote più impegnative e questo credo sia il nocciolo della questione.
Chi scrive su riviste "filippiche" contro i sub tecnici, spesso senza avere cognizione di causa, credo debba prima frequentare i nostri corsi, superarli, e poi magari si accorgerí  che la subacquea tecnica è una cosa veramente seria, per persone equilibrate e che operano con impegno, competenza e professionalití  e che mettono davanti a tutto la sicurezza propria e dei propri compagni di immersione.
Scusate se sono stato un po' prolisso e... buone bolle.


claudio ziraldo
www.bollatesub.it/
www.tempodellaluce.it
www.mondomarino.net/collaboratori/index.asp?view=dett&id=448


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Buona continuazione.

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