Ciao Alessandro e a tutti gli Amici che ci leggono.
Io non porto le lampade sulla testa, ma ci sto seriamente pensando perchè faccio immersioni Tek in Trimix nel lago e con il faro, come sai, si fa fatica a leggere strumenti e tabelle perchè la luce è troppo forte e poi avere le mani libere è una cosa molto importante.
Probabilmente molti Amici che fanno solo immersioni al mare non sanno che le immersioni nel lago quando va bene sono sempre in "notturna" e, stare a grande profondití nel buio più completo è un pò complicato e le lampade "sulla testa" credo proprio che siano una vera "manna".
Vorrei nuovamente ricordare che Marco Benvenuti è un sub tecnico ed un altofondalista di enorme esperienza (ha partecipato all'esplorazione del relitto di Capri con Claudio Corti a – 149 metri!), è una Persona certamente modesta e quindi, a mio avviso, da apprezzare ancora di più e dalla quale, per quanto mi riguarda, credo di avere veramente molto da imparare.
Non voglio certo fare il moderatore del Forum e chiedo scusa se mi permetto ma chiederei gentilmente a tutti, se possibile, di mantenere i toni di cordialití e cortesia che sono le caratteristiche principali del nostro Forum.
Concordo con Alex che in fondo forse non sarebbe male abituarsi a gestire la narcosi (naturalmente entro limiti ragionevoli) questo proprio per eventuali situazioni di emergenza (es. dovere utilizzare il gas di viaggio – Trimix normossioco o aria - in profondití per guasti o altro inconveniente).
Io amo definirnimi un "sub tecnico della domenica" in quanto nonostante mi immerga da trent'anni il mio brevetto di istruttore TSA è abbastanza recente.
Quindici anni fa i miei amici ed io facevamo immersioni ad aria fino ad oltre 80 metri e chiaramente, abbiamo dovuto imparare a gestire la narcosi e per noi l'immersione ad aria a 50 metri ed oltre era di routine.
Col passare del tempo e affrontando le tematiche dell'Immersione Tecnica, mi sono reso conto che sia a causa della narcosi che della elevata PPO2 abbiamo corso grandi rischi, anche se scendevamo con molte cautele, con sub di appoggio disposti a varie quote e con un bombolino da tre litri di aria dietro al bibo.
Insomma stavamo veramente attenti e ci mettevamo molta buona volontí , ma purtroppo non conoscevamo le attuali tecniche di immersione che permettono lucidití assoluta e zero rischi da PPO2.
Ribadisco che trovo assolutamente appropriato quanto ha scritto Alex e cioè che sapere come si può manifestare le narcosi ed imparare a gestirla può essere estremamente utile per aumentare la sicurezza in immersione ma... attenzione perché è certamente rischioso.
Grazie della cortese attenzione e tantissimi auguri di cuore a tutti.
claudio ziraldo
www.bollatesub.it/
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