Le conclusioni sono quindi abbastanza chiare e condivise.
Per completare l'analisi, possiamo ora tentare di individuare quali dovrebbero essere i principali requisiti per erogatori dedicati a immersioni profonde:
1) Qualita' progettuale e prestazioni adeguate
Un buon criterio puo' essere quello di fare riferimento alle prescrizioni US NAVY per erogatori di classe A, in particolare al test su banco prova: con aria, 60 metri di profondita', 62 litri/min, il "lavoro totale di respirazione" non deve superare 1.4 joule/litro.
Sia i Poseidon Jetstream che gli Scubapro e gli Apeks suggeriti nei post precedenti, pur nella loro diversa impostazione progettuale (identica per Apeks e Scubapro, molto diversa per Poseidon), rispettano sicuramente questo requisito (ma anche, ad esempio, molti Mares, l'AGA con vari tipi di primo stadio, il Comex), con risultati di prova simili fra loro.
A profondita' sensibilmente maggiori, se si continuasse a respirare aria, causa l'aumento di densita' anche questi erogatori di classe A mostrerebbero, chi prima chi dopo, severi limiti di funzionamento.
In tal caso la particolare architettura di erogatore servoassistito del Jetstream conferirebbe a quest'ultimo maggiori potenzialita' rispetto agli altri. In realta' noi pero' "rimescoliamo le carte", usando oltre i 40 metri trimix con robuste percentuali di elio, che a 90 metri garantiscono densita' inferiori a quelle dell'aria a 40-50, "spiazzando" in tal modo erogatori piu' sofisticati come il Poseidon.
2) Qualita' costruttiva e affidabilita'
Nessun particolare commento negativo per Apeks o Scubapro o Poseidon
3) Capacita' di sopportare un certo grado di maltrattamento, intercambiabilita' di primi stadi, secondi stadi e fruste sia con gli altri erogatori propri che con quelli dei compagni, facilita' di calibrazione, di smontaggio e, almeno per il secondo stadio, di intervento rapido (in barca o, al limite, anche sott'acqua)
In questo caso l'impostazione progettuale del Poseidon, che da un lato gli conferisce un potenziale maggiore per eventuali immersioni profonde in aria, implica dall'altro lato alcuni limiti: difficolta' di interventi rapidi, incompatibilita' con primi stadi diversi dal Poseidon o con altre fruste e, come indicato in uno dei post precedenti, maggiori difficolta' a controllare eventuali casi di autoerogazione.
Sia gli Apeks che gli Scubapro hanno invece gradi di liberta' maggiori (anche l'Apeks puo' usare fruste con raccordi standard: basta procurarsi l'apposito tappino per l'uscita maggiorata e collegarsi a un'uscita standard, o usare un piccolo adattatore)
In conclusione, come al solito si tratta di decidere quali, fra le varie caratteristiche, rappresentano per noi reali vantaggi o reali svantaggi.
Oltre a quelle esposte su questi post, si possono ovviamente cercare altre opinioni sui vari siti internet. Ad esempio si potra' trovare un George Irvine del WKPP innamoratissimo degli Apeks, mentre altri continuano a preferire gli Scubapro